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Riscaldamento globale: il Wmo conferma tutti i record del 2016

Oggi a New York l'Organizzazione meteorologica mondiale presenta la sua valutazione del clima per il 2016 e le tendenze più allarmanti per l'anno in corso

Riscaldamento globale, cosa succederà nel 2017

 

(Rinnovabili.it) – Il 2016 è stato l’anno più caldo della storia, ma anche il 2017 sta mostrando i segni di un riscaldamento globale che non accenna a smorzarsi. E questo sta portando la Terra verso “territori davvero ignoti”, spiega l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo).
L’istituto conferma in via definitiva i dati relativi al 2016: le temperature sono state 0,06°C più alte del record precedente del 2015, e ben 1,1°C sopra la media del periodo pre-industriale. Analizza poi i fattori che hanno portato alle temperature record dell’anno passato. La conclusione è netta: il riscaldamento globale è una realtà assodata, i dati “non lasciano spazio al dubbio”. E il fattore scatenante dell’impennata della colonnina di mercurio sono le emissioni derivate dai combustibili fossili. In altre parole, sono le cause antropiche, sono le attività dell’uomo la causa principale.

 

Riscaldamento globale, gli oceani si scaldano più velocemente del previstoDopo le emissioni antropiche, il fattore più rilevante è stato El Nino, il fenomeno climatico che si è sviluppato a cavallo tra il 2015 e il 2016 e si è fatto sentire a livello globale. Ma la sua scia di effetti non si è ancora conclusa. “Anche senza un forte El Nino nel 2017, stiamo assistendo ad altri cambiamenti importanti in tutto il pianeta, che sfidano i limiti della nostra comprensione del sistema climatico”, commenta David Carlson, direttore del programma di ricerca sul clima del Wmo.
Le conseguenze più visibili sono ai Poli. L’estensione dei ghiacci dell’Artico sta facendo registrare, fin dallo scorso ottobre, i peggiori record negativi di sempre. Una striscia lunga 6 mesi che non trova alcun precedente negli oltre 40 anni di rilevazioni satellitari. E anche l’Antartide inizia a dare segni in questo senso, visto che ha raggiunto record negativi nell’estensione dei ghiacci tanto in estate quanto in inverno.
Ma anche le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti. Non solo ai Poli, dove in questi mesi hanno raggiunto livelli anche più di 20°C sopra la media, ma in altre zone del pianeta come l’Australia. Un trend che rende più probabili una vasta gamma di eventi climatici estremi. Uno dei fattori più importanti a questo riguardo è l’elevatissima concentrazione di CO2 in atmosfera, che nel 2016 ha superato stabilmente la soglia psicologica dei 400 ppm (parti per milione). “Con livelli di anidride carbonica in atmosfera che continuano a segnare nuovi record, l’influenza delle attività umane sul clima è diventata sempre più evidente”, conclude il segretario generale del Wmo Petteri Taalas.