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Riscaldamento globale: anche a settembre caldo record

Riscaldamento globale: anche a settembre caldo record

Riscaldamento globale: anche a settembre caldo record

 

(Rinnovabili.it) – Settembre è stato il mese più caldo degli ultimi 136 anni, cioè da quando gli scienziati della Nasa hanno iniziato a raccogliere dati in modo sistematico e con strumenti moderni, nel lontano 1880. Le temperature registrate dal Goddard Institute for Space Studies (GISS) sono state di 0,91°C più alte della media del periodo 1951-1980, superando seppur di poco (0,0004°C) i due mesi di settembre precedenti. Ma quello che per la statistica è un pareggio, per la salute del pianeta è l’ennesima sconfitta e il segno che il riscaldamento globale continua a far bollire entrambi gli emisferi.

Come magra consolazione, gli scienziati della Nasa hanno corretto al ribasso le temperature dello scorso giugno, che avevano raggiunto picchi storici in diverse aree del pianeta: non è più da considerare come un mese di caldo record, anche se per qualcosa come 0,05°C.

 

Riscaldamento globale: anche a settembre caldo recordLa notizia purtroppo non rinfresca, anche se di fatto va a interrompere la lunga striscia di record che dura ormai dall’ottobre del 2015. La sostanza ad ogni modo non cambia: il record di caldo che viene infranto un mese dopo l’altro è indice del fatto che il pianeta continua a riscaldarsi, in massima parte per cause di origine antropica.

Infatti ormai non esistono quasi più dubbi: il 2016 sarà davvero l’anno più bollente della storia, battendo il 2015 che a sua volta aveva superato il 2014. La probabilità che ciò accada adesso è schizzata al 99%, perciò anche un inverno più freddo potrà difficilmente ribaltare la situazione. Secondo Gavin Schmidt, scienziato climatico della Nasa, la colonnina di mercurio quest’anno dovrebbe attestarsi su circa 1,25°C sopra la media.

Le rilevazioni della Nasa hanno evidenziato che il riscaldamento globale a settembre è stato particolarmente evidente ai poli, con vaste zone dell’Antartide in testa alla classifica. Anomalie molto significative sono state localizzate anche negli Stati Uniti orientali, nell’Europa centro-settentrionale, in Egitto e in vaste aree dell’Asia centrale.

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