Aumentano le preoccupazioni sul riscaldamento globale
(Rinnovabili.it) – Le temperature mondiali potrebbero aumentare del 15% in più rispetto a quanto previsto entro la fine del secolo, costringendo i governi a rivedere drasticamente i piani di riduzione delle emissioni di gas serra, altrimenti il riscaldamento globale manifesterà i suoi effetti più disastrosi sulla superficie del pianeta.
L’allarme viene dal Carnegie Institution for Science, che ha pubblicato ieri uno studio su Nature. Secondo la ricerca, entro il 2100, la temperatura media della superficie terrestre potrebbe aumentare fino a 0,5 gradi rispetto a quanto precedentemente previsto dagli scenari più pessimistici.
Basterebbe questo mezzo grado a rendere molto più difficile il raggiungimento degli obiettivi fissati da quasi 200 nazioni nel 2015 alla COP 21 di Parigi. Obiettivi che dovrebbero servire a fermare l’aumento delle temperature ben al di sotto della soglia dei 2 °C rispetto al periodo pre-industriale, così da evitare parzialmente gli impatti di siccità, ondate di calore, alluvioni e inondazioni.
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«I nostri risultati suggeriscono che il raggiungimento di un dato obiettivo di stabilizzazione della temperatura globale richiederà riduzioni delle emissioni di gas serra più drastiche di quanto precedentemente calcolato», hanno scritto sulla rivista Nature gli autori della ricerca, Patrick Brown e Ken Caldeira.
Le Nazioni Unite hanno già certificato che gli attuali impegni dei governi per limitare le emissioni sono troppo poco ambiziosi e non garantiscono il raggiungimento degli obiettivi fissati a Parigi. I piani nazionali oggi consentono mancano il bersaglio di molto, mettendo il pianeta sulla strada di un riscaldamento superiore ai 3 °C. In uno scenario pessimistico, nel quale le emissioni di gas serra continuano a salire fino al 2100, stando ai calcoli del Carnegie Institution for Sciences, le temperature potrebbero raggiungere i +4,8 °C contro i 4,3 °C stimati dall’IPCC nel 2014.