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Riscaldamento globale, rivisti i modelli: è più veloce del previsto

riscaldamento globale
Credit: Pxhere – CC0 Public Domain

 

Rilasciati i primi 2 dei 30 nuovi modelli climatici CMIP6 per la valutazione del riscaldamento globale

(Rinnovabili.it) – I gas serra immessi nell’atmosfera stanno scaldando la superficie terrestre più rapidamente di quanto precedentemente stimato. Così gli scienziati del clima tornano ad alzare l’asticella dell’allarme sul riscaldamento globale. I nuovi dati arrivano da alcuni modelli climatici – noti collettivamente come CMIP6 – più precisi ed accurati, e destinati a sostituire quelli utilizzati nelle attuali proiezioni delle Nazioni Unite. Nel dettaglio, i progressi includono un maggiore lavoro computazionale grazie ai supercomputer e rappresentazioni più nitide dei sistemi meteorologici. “Ora abbiamo modelli migliori”, hanno spiegato gli esperti. “Hanno una migliore risoluzione e rappresentano le attuali tendenze climatiche in modo più accurato”.

 

L’agenzia di stampa APF ha contatto gli scienziati che vi stanno lavorando per capire cosa questo significhi per il futuro del Pianeta. E i risultati sono poco incoraggianti: i primi due dei 30 modelli CMIP6 che saranno utilizzati, prevedono che entro il 2100 le temperature medie possano salire di 7,0 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali se le emissioni di carbonio dovessero continuare senza sosta. Il valore è di due gradi superiore a quello ipotizzato, per la stessa data, nel quinto rapporto dell’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) (leggi anche IPCC: servono sforzi incredibili per limitare riscaldamento a 1,5 °C).

Non solo.I nuovi calcoli suggeriscono anche che gli obiettivi dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a “ben al di sotto” di due gradi e, se possibile, a 1,5 ° C, saranno una sfida.

 

“Con i nostri due modelli, vediamo che lo scenario noto come SSP1 2.6, che normalmente ci consente di rimanere sotto i 2 C, non ci porta proprio lì”, ha commentato Olivier Boucher, capo del Centro di climatizzazione dell’Istituto Pierre Simon Laplace di Parigi. Una scoperta fondamentale dei due modelli rilasciati è che l’aumento dei livelli di CO 2 nell’atmosfera riscalderà la superficie terrestre in maniera maggiore e più facilmente di quanto suggerito in precedenza.

Se confermato, questa più elevata “sensibilità climatica all’equilibrio” (Equilibrium Climate Sensitivity o ECS), come viene chiamata in gergo, significherà una maggiore probabilità di raggiungere livelli più alti di riscaldamento globale, anche con maggiori tagli delle emissioni. E a sua volta temperature più alte determinerebbero meno tempo per l’umanità di adattarsi e maggiori possibilità di superare i cosiddetti “punti di non ritorno” del clima.

 

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