La nuova bozza dell’IPCC punta il dito contro il target 2 °C
(Rinnovabili.it) – Allo stato attuale, l’Accordo sul clima di Parigi non è in grado di proteggere il Pianeta. E non solo perché gli impegni presentati dalle nazioni (NDC) sino a oggi sono nettamente sotto l’obiettivo, ma anche perche lo stesso target 2 °C non è garanzia di salvezza. L’accordo, stipulato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), prevede che le parti si impegnino a mantenere l’aumento della temperatura media globale “ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali”, sollecitando nel contempo nuovi sforzi per centrare l’obiettivo di più 1,5 °C. Tuttavia tra i due numeri esiste una “differenza sostanziale”, come spiega la bozza del nuovo report dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico).
L’ultima versione del documento, che sarà presentato in anteprima questo ottobre, sostiene che il target principale del Paris Agreement non rappresenti una sicurezza climatica. Al contrario, potrebbe comportare un “aumento importante” del rischi per le comunità, le economie e gli ecosistemi.
Secondo il foro scientifico dell’ONU, ogni aumento di mezzo grado nella temperatura globale significherebbe probabili danni su specie, economia e sistemi fisici. La bozza include i risultati delle ultime ricerche scientifiche elaborate sul clima: gli aggiornamenti hanno permesso all’IPCC di stimare che con il target 2° C, ad esempio, sarebbe “molto probabile avere almeno un’estate artica senza ghiaccio per decennio”.
Mettendo da parte la differenza di impatto, la principale domanda rivolta all’IPCC è: quanto è fattibile un obiettivo di 1,5° C? Nella nuova bozza, gli scienziati scrivono “non esiste una risposta semplice”. Agli attuali livelli emissivi, il mondo si sta riscaldando di circa 0,2° C ogni decade. Di questo passo, come già spiegato, la soglia 1.5° C verrà superata negli anni 2040. Per agire con un margine di sicurezza tutte le emissioni del settore elettrico dovrebbero raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo.
Tuttavia, il testo, nella sua ultima versione, rivede al rialzo il “bilancio del carbonio”, ossia la quantità totale di gas serra che possono essere emessi prima che il mondo oltrepassi il primo tipping point. Secondo gli scienziati autori del rapporto il bilancio si assesterebbe a 750 Gton di CO2, con una probabilità del 50% di limitare il riscaldamento a 1,5 ° C.