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Riscaldamento globale: in Artico è due volte più veloce

Oltre 60 scienziati da 13 Paesi lanciano un altro grido d’allarme: in Artico il riscaldamento globale è due volte più rapido che altrove

Riscaldamento globale in Artico è due volte più veloce

 

(Rinnovabili.it) – I guai in Artico continuano e sono seri. L’ultima scoperta da parte degli studiosi del fenomeno ha rilevato che nella regione polare il riscaldamento globale sta agendo a velocità doppia rispetto al resto del pianeta. E i ricercatori dicono che il trend non si arresterà. È scritto tutto nero su bianco dentro l’Arctic Report Card 2014, una raccolta di delle recenti ricerche condotte da più di 60 scienziati di 13 paesi. Il rapporto è stato pubblicato mercoledì dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), e spiega il funzionamento del processo.

 

Normalmente, neve e ghiaccio raffreddano la superficie, riflettendo molta parte dell’energia solare nell’atmosfera. Ma il riscaldamento dell’aria è responsabile dello scioglimento di neve e ghiaccio. Quando questi si sciolgono, restano esposte le aree più scure che assorbono più calore, come una maglia nera in una giornata di sole. La stessa cosa accade quando si fonde il ghiaccio marino: l’acqua esposta alla luce è più scura e si scalda maggiormente.

Il risultato di questa amplificazione è che il maggior calore dell’acqua investe l’ecosistema che ci vive dentro. Apparentemente, il plancton non risente della situazione, tutt’altro. Gli scienziati però dicono di non sapere se si tratta di un bene o un male per le persone. A differenza del plancton, inoltre, gli orsi polari non amano l’acqua calda, né un mare povero di isolotti di ghiaccio, perché non gli permette di spostarsi e cacciare. Così calano di numero, perché non riescono a sopravvivere.

 

Poi c’è la Groenlandia. La gigantesca distesa di ghiaccio, spessa 1.5 chilometri è stata appena mappata completamente tramite satellite dall’Università di Buffalo. Alcuni luoghi stanno mostrando un abbassamento del livello continuo e irreversibile da diversi anni.

Il ghiaccio si scioglie dall’alto verso il basso, così l’altezza della superficie decresce nel corso del tempo. E a quote più basse, in genere, l’aria è più calda.