(Rinnovabili.it) – Entro il 2020 le ondate di calore nei periodi estivi causeranno nella città di New York un aumento del 20 per cento dei decessi legati alle alte temperature: è quanto risulta da uno studio condotto dai ricercatori dell’Earth Institute della Columbia University e della Mailman School of Public Health, pubblicato su Nature Climate Change.
In base alle proiezioni della ricerca, inoltre, senza un serio programma di riduzione delle emissioni di gas serra i decessi potrebbero addirittura aumentare del 90 per cento entro il 2080.
I dati rilevati dalla Associated Press sull’ondata di calore record della scorsa estate parlano chiaro: in una sola settimana a New York sono decedute 82 persone, per lo più a causa di attacchi di cuore ed ictus.
Come sottolineato dai ricercatori, se l’aumento delle temperature è in grado di causare numerosi decessi legati all’eccessivo calore, lo stesso fenomeno può però ridurre, nel periodo invernale, la mortalità connessa al freddo intenso. Nel complesso, tuttavia, gli scienziati affermano che il numero di vittime da “global warming” non sarebbe compensato in modo significativo dagli inverni più miti: i decessi nei periodi estivi, infatti, superano quelli che si registrano ogni anno durante la stagione invernale.
“I dati dello studio servono a ricordare che il riscaldamento globale è uno dei pericoli più grandi per le popolazioni urbane di tutto il mondo” ha affermato Radley Horton, climatologo presso l’Earth Institute e co-autore della ricerca. A tal fine, sottolinea Horton, è indispensabile che le città pianifichino misure sanitarie adeguate per i soggetti più a rischio e veri e propri progetti di raffreddamento delle aree urbane, come ad esempio nuovi standard di costruzione degli edifici e programmi di piantumazione.