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Rio+20: i punti deboli dello “Zero Draft”

(Rinnovabili.it) – Solo qualche giorno fa la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile ha licenziato lo Zero Draft, il primo schema di quello che a giugno di quest’anno dovrà essere il testo negoziale per il dialogo di Rio +20. Si tratta di un testo ancora nella sua forma primitiva, ma che per qualcuno è già da considerarsi, nel complesso “molto deludente”. Per il WWWF, infatti, che sta seguendo da vicino tutti i lavori preparatori del nuovo Summit, “non sembra proprio che gli estensori siano stati in grado di cogliere l’eccezionalità della situazione mondiale e la straordinaria sfida che un summit mondiale al quale parteciperanno tutti i leader mondiali, può avere nel tratteggiare le linee entro cui muovere le nostre società verso un futuro certamente migliore dell’attuale, economicamente, socialmente e dal punto di vista ambientale”. A deludere è soprattutto un’eccessiva cautela diplomatica che svuoterebbe il testo, almeno nella sua forma iniziale, della giusta ambizione politica, economica ed ambientale. “Il testo dello Zero Draft della Conferenza si intitola Future We Want(il futuro che vogliamo) ma come ha sottolineato il direttore della conservazione del WWF internazionale, Lasse Gustavsson, non rispecchia e non delinea il futuro che è invece necessario per evitare una sorta di complessiva “bancarotta” economica ed ecologica dell’umanità”.

Manca a parere dell’associazione ambientalista, una risposta concreta alle forti necessità di inserire i costi sociali ed ambientali nelle contabilità nazionali e qualsiasi accenno a misure di tassazione sull’uso delle risorse e significativi schemi di certificazione. Dal testo non emerge nessun impegno vincolante sul fronte dello sviluppo sostenibile. Il WWF in particolare ricorda la necessità di dare sostanza all’equazione “Cibo, acqua ed energia per tutti, per sempre” come elemento cruciale per il successo della Conferenza e fornire così al mondo obiettivi concreti per raggiungere la sostenibilità dello sviluppo nei prossimi anni.  “E’ fondamentale avere per cibo, acqua ed energia obiettivi e tempistiche precisate. Le proposte per cambiare rotta non possono essere basate, come indicato invece nel documento, da “impegni volontari nazionali” che non rivestono un ruolo legalmente vincolante e non impegnano i Paesi a raggiungere target con l’indicazione di apposite tempistiche. E’ invece molto importante che le Nazioni si accordino sui target da raggiungere, i tempi entro i quali raggiungerli e i mezzi di implementazione necessari per ottenerli (anche finanziari)”.

 

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