Le smart tech possono sostenere il settore dei rifiuti provvedendo ad un corretto trattamento e al recupero energetico, parola di Navigant Research
(Rinnovabili.it) – Le smart technology stanno conquistando anche il settore dei rifiuti, con entrate che tra il 2014 e il 2023 potrebbero superare i 42 miliardi di dollari. Ad analizzare il comparto una nuova ricerca condotta dalla Navigant Research, certa che i rifiuti stiano diventando ogni giorno di più una risorsa strategica.
Il rapporto “Smart Waste” ha analizzato il mercato globale delle tecnologie intelligenti legate ai rifiuti con un focus su quattro segmenti applicativi: la raccolta, l’elaborazione, il recupero dell’energia e lo smaltimento, analizzati in chiave smart con lo scopo di migliorare la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la produzione di energia green, l’ottimizzazione delle prestazioni ambientali nelle discariche. Attualmente sono numerose le amministrazioni comunali e le società che adottando smart technology per il trattamento dei rifiuti hanno tratto giovamento gestendo in maniera “intelligente” la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
“Al centro della rivoluzione intelligente per la gestione degli RSU si trova un focus sui rifiuti come risorsa rinnovabile strategica recuperando i materiali e recupero energetico”, ha affermato Mackinnon Lawrence, direttore della ricerca per Navigant Research. “Dato che il volume totale dei rifiuti prodotti a livello globale è destinato a crescere di quasi il 50 per cento nei prossimi 10 anni, l’adozione di tecnologie innovative per rifiuti solidi urbani è al tempo stesso una opportunità di business e un imperativo ambientale” ha concluso Lawrence.