Si allarga la definizione di rifiuti provenienti dalle navi e si modificano normative e tariffe per un settore che produce una grande quantità di scarti
Concluso l’iter del provvedimento per aggiornare le regole sui rifiuti provenienti dalle navi
(Rinnovabili.it) – Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che cambia la normativa attuale sul conferimento dei rifiuti provenienti dalle navi. La proposta veniva dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in collaborazione con il Ministro degli Affari Europei. L’obiettivo è raggiungere obiettivi di tutela ambientale nel settore marittimo.
Cosa sono i rifiuti prodotti dalle navi?
Come spiega un approfondimento, “i rifiuti prodotti dalle navi sono in particolare le acque reflue, i rifiuti e i residui del carico oleosi, comprese le acque di sentina, i residui del carico (ad eccezione di quelli oleosi), i rifiuti assimilabili agli urbani (carta, plastica, vetro, rifiuti alimentari, rifiuti di imballaggio, tessuti, rifiuti triturati di carta, stracci, metalli, bottiglie e terracotta), i rifiuti speciali particolari e i rifiuti sanitari”.
Le nuove regole allargano la definizione di rifiuto
Il nuovo decreto modifica la normativa del 2021 con l’idea di semplificare e razionalizzare le regole. Tra le innovazioni introdotte, vi è una definizione più estesa di “rifiuti delle navi”, che ricomprende anche i cosiddetti residui. In pratica, entrano quelli “prodotti durante le operazioni di servizio di una nave o durante le operazioni di carico, scarico e pulizia”. A questo si aggiunge una semplificazione del metodo di calcolo degli spazi destinati allo stoccaggio dei rifiuti accumulati durante i viaggi marittimi. Nello specifico viene integrata la definizione di “sufficiente capacità di stoccaggio”. Lo scopo è “precisare che, per il calcolo della capacità di stoccaggio, deve essere utilizzato il metodo previsto dal regolamento di esecuzione (UE) 2022/89”.
Nei porti in cui l’Autorità di Sistema Portuale non è competente, le tariffe devono essere stabilite dagli enti locali responsabili del servizio di gestione dei rifiuti. Per le navi che fanno scalo in più porti ma conferiscono i rifiuti in un’unica località viene istituito un meccanismo di ripartizione dei proventi delle tariffe tra tutti i porti interessati.