(Rinnovabili.it) – “Il nostro obiettivo è l’autosufficienza”. Così il sottosegretario della Giunta dell’Emilia Romagna, Alfredo Bertelli, ha presentato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (Prgr) ai componenti della Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa. Il documento, adottato in questi giorni dalla Giunta dell’Emilia-Romagna, pone sfide ambiziose che, una volta raggiunte, farebbero della Regione un’eccellenza italiana nella gestione dei rifiuti. Nel dettaglio il piano prevede di ridurre del 20-25% la produzione pro-capite dei rifiuti urbani, portando la raccolta differenziata ad almeno il 70% entro 6 anni e del riciclo al 65%. Il tutto facendo affidamento esclusivamente sugli impianti di recupero già esistenti sul territorio. In altre parole, non verranno pertanto realizzate nuove strutture di smaltimento, bensì migliorati i livelli prestazionali di quelle attualmente attive, con eventuali adeguamenti dovuti alle modifiche normative introdotte, e la progressiva dismissione di altri.
Prevista quindi la chiusura delle discariche così come la riduzione del conferimento dei Rub (rifiuti urbani biodegradabili) in discarica, mentre sarà incrementato di pari passo il recupero energetico (produzione di biogas) dal trattamento dei rifiuti organici. In fine diverrà sempre più residuale l’utilizzo degli inceneritori e termovalorizzatori per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani indifferenziati e non ulteriormente recuperabili. Come spiegato da Bertelli nella comunicazione ai consiglieri “il Piano regionale non è uno strumento rigido ma dinamico, pensato per essere reattivo rispetto a eventuali necessità che si dovessero manifestare nel corso degli anni”. Ogni anno saranno infatti verificati gli effetti delle azioni del Piano in modo da prevedere eventuali interventi correttivi finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi. “Il Piano per la gestione dei rifiuti della Regione Emilia-Romagna – ha ribadito Bertelli -, punta ad attuare le proprie strategie nel pieno rispetto degli obiettivi previsti dalle norme europee e nazionali, delineando un modello di gestione che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia ed infine smaltimento dei rifiuti”.