Rinnovabili • Rinnovabili •

Rifiuti elettronici: cresce il riciclo di cellulari e pc

Nei primi nove mesi del 2014 la raccolta dei piccoli elettrodomestici ha registrato un deciso incremento

Rifiuti elettronici: cresce il riciclo di cellulari e pc(Rinnovabili.it) – Gli italiani stanno divenendo lentamente sempre più consapevoli che per i piccoli elettrodomestici giunti a fine vita c’è un destino migliore che abbandonarli in fondo ad un cassetto (o addirittura gettarli nella indifferenziata). La dimostrazione pratica arriva dai dati forniti in questi giorni da Ecolight, consorzio nazionale RAEE che gestisce un terzo di tutti i piccoli elettrodomestici raccolti in Italia.  Per questa classe di e-waste, la più difficile da intercettare, sta finalmente crescendo la sensibilità ambientale. «In un quadro che è stanzialmente fermo, ci conforta il dato che ci arriva sulla raccolta di piccoli elettrodomestici, cellulari e pc non più funzionanti: più 10%», afferma Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. «Questo è indice di una crescente sensibilità da parte dei cittadini che non gettano nel sacco dell’indifferenziata il vecchio aspirapolvere o il frullatore non funzionante, ma si assicurano che segua un corretto percorso di recupero affidandolo all’ecocentro comunale oppure portandolo in negozio».

 

L’incremento registrato dal Consorzio, che è arrivato a gestire quasi a 11.500 tonnellate piccoli rifiuti elettronici, ha un alleato in Identis WEEE, progetto europeo inserito nel programma Life+; in collaborazione con il Gruppo Hera, Ecolight ha studiato e dato vita ad una sperimentazione in Emilia Romagna espressamente dedicata ai piccoli RAEE. Dagli ottimi risultati è nata una seconda iniziativa dedicata ai punti vendita con la realizzazione di cassonetti smart pensati per la raccolta di piccoli elettrodomestici e lampadine a risparmio energetico. «I 10 cassonetti che sono stati posizionati a metà luglio in due mesi e mezzo hanno permesso la raccolta di oltre 2.200 pezzi tra vecchi cellulari, ferri da stiro e stampanti che non funzionano più, oltre a un centinaio di lampadine» conclude Dezio.