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Rifiuti elettronici, nuove strategie per la Convenzione di Basilea

(Rinnovabili.it) – Fornire una regolamentazione dei movimenti di rifiuti pericolosi fra i vari Stati è il principio base sui cui si fonda la Convenzione internazionale di Basilea; entrato in vigore il 5 Marzo 1992 il trattato fu firmato a seguito di un periodo in cui, nei paesi industrializzati, l’aumento dei costi di smaltimento dei materiali tossici salì vertiginosamente. Si cominciò allora a esportare i carichi di rifiuti nei paesi in via di sviluppo, approfittando della mancanza in quegli stessi paesi di una normativa ambientale specifica, e determinando una situazione di emergenza che enfatizzò l’urgenza di una regolamentazione su scala internazionale. Per rafforzare gli sforzi di protezione ambientale nei confronti dei danni provocati dai rifiuti elettronici, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni delle Nazioni Unite (UIT) ha siglato un memorandum d’intesa con il segretariato della Convenzione di Basilea finalizzato ad aumentare raccolta e riciclaggio dei materiali pericolosi e a introdurre misure volte a migliorare i modi in cui vengono gestiti i RAEE.

Secondo le analisi dello stesso UIT, la quota di rifiuti elettronici è destinata a crescere in modo esponenziale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo; nonostante le poco rassicuranti previsioni attualmente solo il 13 per cento dei RAEE è destinato al recupero riciclati e, molte volte, senza alcuna procedura di sicurezza. Per risolvere questo problema, l’accordo firmato intende rafforzare la collaborazione tra tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le politiche ambientali. “Il settore dell’ICT sta già facendo progressi significativi nel migliorare le proprie prestazioni ambientali e ridurre i rifiuti migliorando le procedure e gli standard”, ha commentato il Segretario Generale dell’UIT Hamadoun Touré. “La collaborazione con il Segretariato della Convenzione di Basilea consentirà alla comunità globale di affrontare questo problema crescente attraverso un approccio olistico, che coinvolge l’industria del riciclo, ed i responsabili delle politiche ambientali”.

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