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Rifiuti: Di Dalmazio, meno costi e sprechi con nuovo assetto

Rifiuti di plastica
Credits: RitaE da Pixabay

Ridisegnare l’assetto istituzionale e gestionale del ciclo dei rifiuti urbani in Abruzzo con la previsione di istituire un solo Ambito Territoriale Ottimale (ATO), coincidente con l’intero territorio regionale. E’ l’obiettivo principale che si prefiggono le norme sulle gestione integrata dei rifiuti, riguardanti l’attribuzione delle funzioni relative al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e le modifiche alla legge 19 dicembre 2007 n.45, appena approvate dal Consiglio regionale. Questa mattina, a Pescara, in Regione, il presidente della Giunta, Gianni Chiodi, e l’assessore all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio, ne hanno illustrato i contenuti, affiancati dal direttore degli Affari della Presidenza, Antonio Sorgi, e dal dirigente del settore Gestione rifiuti, Frannco Gerardini. In sostanza si punta su razionalizzazione, riduzione delle frammentarietà ed efficientamento. “Si tratta di una legge di portata storica – ha affermato Di Dalmazio – poiché ridisegna l’organizzazione regionale dei rifiuti con l’intento di determinare una riduzione della frammentarietà nelle gestione del settore ed al tempo stesso si pone l’obiettivo di eliminare inefficienze, inerzie ed inadempimenti che, nel tempo, hanno comportato un sensibile aumento dei costi per i cittadini”. L’ATO Abruzzo viene, infatti, istituito al fine di superare l’attuale assetto dei servizi organizzati nella regione per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani comprendente ben tredici comprensori intercomunali. “Nonostante la legge lo prevedesse – ha aggiunto Di Dalmazio – in Abruzzo non sono mai stati costituiti gli Ambiti Territoriali Ottimali e la conseguenza di questo stato di cose è stata una proliferazione di centri di intervento, circa 200 soggetti con assetti societari, oltretutto, estremamente variegati, che, anche a seguito della mancata realizzazione degli impianti, ha spesso determinato situazioni di grave inefficienza gestionale, aggravi tariffari sugli utenti, sprechi organizzativi e talvolta vere e proprie emergenze”. In particolare, la legge prevede l’istituzione di una Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani denominata AGIR che svolge funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio, la cui assemblea è costituita da tutti i Comuni della regione, da un consiglio direttivo, da un direttore generale e da un revisore dei conti, e la nomina di un Commissario regionale, scelto tra i dirigenti regionali, per l’avviso delle procedure di costituzione dell’AGIR che, tra l’altro, avrà il compito di promuovere l’unitarietà delle gestioni esistenti. Inoltre, la Regione ha previsto che l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, avviene secondo ambiti o bacini territoriali ottimali definiti da un Piano d’Ambito che sarà approvato dall’AGIR. “La puntuale applicazione di questa legge che prevede un ruolo centrale dei Comuni – ha ripreso Di Dalmazio – ed il celere utilizzo degli oltre 40 milioni di euro programmati per differenziata, riciclo e impianti, consentirà di raggiungere l’obiettivo di un ciclo dei rifiuti in linea le migliori esperienze europee. Adesso, però, – ha sottolineato l’assessore – dobbiamo sollecitare i soggetti attuatori per la concreta attuazione delle legge e dei programmi al fine di realizzare politiche ambientali sostenibili e moderne, in grado di realizzare economie di gestione nell’interesse dei cittadini che chiedono servizi efficienti e tariffe eque. Obiettivi raggiungibili – ha concluso – con uno sforzo comune da parte di tutti i soggetti coinvolti a cui chiedo la massima collaborazione e disponibilità”. Intanto, sul fronte della raccolta differenziata, Di Dalmazio fa sapere che “dal misero 20 per cento del 2009 si è passati al 38 per cento circa del 2012 e gli ultimi aggiornamenti parlano di un 43 per cento che consentono all’Abruzzo di superare la media delle regioni del centro Italia”. Entro fine anno, infine, ci sarà un adeguamento del Piano regionale dei rifiuti così come previsto dalla legge.

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