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Rifiuti, la Corte UE multa il ritardo dell’Italia con 40 mln

Nel 2013 risultavano ancora non conformi alla direttiva comunitaria ben 128 discariche e di queste 16 contenevano rifiuti pericolosi. Galletti: L'UE sanziona una situazione che risale a sette anni fa"

Rifiuti, la Corte UE multa il ritardo dell’Italia con 40 mln

 

(Rinnovabili.it) – E’ una vicenda che si trascina da troppo tempo quella della mala gestione dei rifiuti italiani. Così tanto tempo che l’Europa ha deciso d’essere stanca di aspettare e di affibbiare al Belpaese una multa salata. Anzi salatissima. E’ arrivata proprio in queste ore, infatti, la sentenza della Corte di giustizia europea che condanna l’Italia per non essersi ancora adeguata alla direttiva quadro sui rifiuti (2006/12/CE).

 

Per capire la vicenda bisogna però fare qualche passo indietro. La sentenza del tribunale europeo sulla questione “discariche” non è la prima. Nel 2007 la Corte aveva già accertato che non erano stati adottati i piani di gestione dei rifiuti previsti dalla direttiva sui rifiuti e quella sui rifiuti pericolosi, oppure che i piani esistenti non avevano attuato correttamente le direttive in alcune regioni e province italiane. Nonostante ciò il processo di adeguamento alla normativa europea è risultato più difficile del previsto, soprattutto per la Regione Lazio. Il risultato? Nel 2013, l’esecutivo UE ha deciso di segnalarci nuovamente alla Corte di giustizia per non aver adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. Nel dettaglio, risultavano ancora non conformi alla direttiva comunitaria ben 218 discariche situate in 18 regioni italiane e di queste 16 contengono rifiuti pericolosi. Oggi il numero di discariche è sceso a 45.

 

Per questi motivi, il tribunale ha stabilito che la Repubblica italiana sia “venuta meno agli obblighi ad essa incombenti” e sia  “condannata a versare alla Commissione europea, sul conto «Risorse proprie dell’Unione europea», la somma forfettaria di EUR 40 milioni”. Inoltre a partire dal giorno di pronuncia della presente sentenza e fino all’esecuzione della sentenza Commissione/Italia (EU:C:2007:250), è assegnata “una penalità semestrale calcolata, per il primo semestre successivo alla presente sentenza, alla fine di quest’ultimo, a partire da un importo iniziale fissato in EUR 42 800 000, dal quale saranno detratti EUR 400 000 per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma conformemente a detta sentenza ed EUR 200 000 per ogni altra discarica messa a norma conformemente a detta sentenza”.

La replica del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non si è fatta attendere. “La sentenza della Corte di Giustizia europea che obbliga l’Italia a pagare una pesante multa per la gestione delle discariche sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l’Italia si è sostanzialmente messa in regola”, ha affermato il ministro, ricordando che con la legge di stabilità 2014 sono stati stanziati 60 milioni di euro per un programma straordinario che consentirà di bonificare 30 delle 45 discariche rimaste; mente le restanti 15 discariche abusive saranno bonificate con un ulteriore impegno di 60 milioni di euro.

“Andremo in Europa – spiega Galletti – con la forza delle cose fatte, lavorando in stretta collaborazione con le istituzioni Ue, per non pagare nemmeno un euro di quella multa figlia di un vecchio e pericoloso modo di gestire i rifiuti con cui vogliamo una volta per tutte chiudere i conti”.

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