Il premier Edi Rama, fino a 3 anni fa contrario all'importazione di rifiuti nel paese, ha dato il via libera. Ma l'Albania è stata spesso al centro del traffico internazionale di rifiuti tossici
(Rinnovabili.it) – Migliaia di cittadini albanesi sono scesi in piazza a protestare contro la legge che permette l’importazione nel paese di rifiuti prodotti da altri paesi europei. Il timore degli ambientalisti è che il provvedimento trasformi l’Albania nella nuova pattumiera d’Europa (dopo il no del Marocco), nonostante le rassicurazioni fornite dal governo di centrosinistra guidato da Edi Rama.
La legge – approvata dal parlamento con i soli 63 voti della maggioranza – mira, nell’intenzione del governo, a far ripartire l’industria nazionale del riciclo. Secondo il provvedimento infatti i rifiuti importati saranno trattati esclusivamente dagli impianti di riciclo, che tratteranno le frazioni di carta, plastica e legno. Per l’esecutivo non c’è alcun rischio che la filiera vada fuori controllo in qualche punto e che alcune tipologie di rifiuti possano essere smaltite in discarica o negli inceneritori, aggirando i controlli.
Secondo gli ambientalisti, la legge permetterà ai più ricchi paesi vicini – come l’Italia – di inviare in Albania rifiuti pericolosi. “Il provvedimento contiene delle scappatoie subdole, che permettono l’importazionne di rifiuti anche per produrre energia elettrica tramite gli inceneritori. Questo causerà inevitabilmente più inquinamento”, ha dichiarato un manifestante all’agenzia Reuters.
Timori che paiono giustificati visto i precedenti: 4 anni fa l’Ue avviò un’inchiesta su presunti trasferimenti illegali di rifiuti tossici dalla Francia verso il paese balcanico, migliaia di tonnellate che sarebbero state fatte entrare in modo fraudolento tra il 2003 e il 2010. Qualche anno prima, all’indomani della fine della Jugoslavia, l’Albania era stata al centro di enormi scandali legati proprio al traffico criminale di rifiuti tossici. Per citare un solo caso, nel 1992 la tedesca Schnidt inviò a Tirana quasi 500 t di sostanze chimiche vietate nell’allora Comunità europea, tra cui una partita di toxafene, che ha una tossicità così elevata che ne basta un litro per contaminare 2 mln di mc di acqua.