Partita oggi la due giorni di convegni che vedrà coinvolti numerosi Paesi dell’area Mediterranea nell’individuazione di strategie per divulgare buone pratiche di gestione e riciclo dei rifiuti
(Rinnovabili.it) – Cooperazione economica, sociale e ambientale per una migliore gestione dei rifiuti nei Paesi del Mediterraneo. Parte oggi la due giorni di convegni nell’ambito dell’incontro “Waste Management in the Mediterranea Countries”, l’evento che intende divulgare buone pratiche di riciclo per godere dei benefici derivanti da un migliore uso delle risorse. Quindici i Paesi coinvolti nel Comitato Permanente, tra quelli dell’area europea (Bosnia-Erzegovina, Grecia, Italia, Malta, Monaco, Portogallo e Serbia) e quelli dell’area mediterranea (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Mauritania, Marocco, Tunisia e Turchia), tutti convinti che gestire in modo efficiente il ciclo dei rifiuti urbani o industriali sia una necessità ineludibile.
L’evento, organizzato dall’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM), un’organizzazione internazionale istituita dall’ONU nel 2005, ha ricevuto il supporto anche di numerose realtà nazionali, quali la Camera di Commercio, Confindustria, COBAT e CONAI. Proprio l’APM ha voluto stimolare un dialogo tra rappresentanti delle Istituzioni, del mondo industriale, delle associazioni ed esperti del settore, finalizzato alla promozione di quadri normativi, collaborazioni e cooperazioni internazionali capaci di tutelare i cittadini, le attività produttive e l’ambiente, attraverso un percorso virtuoso in materia di rifiuti.
E se l’epoca delle risorse abbondanti e a basso costo è finito, come sottolineato dal Presidente di Confindustria Caserta, Luciano Morelli, è arrivato ora il momento di “ridurre al minimo il ricorso alla discarica per preservare le risorse naturali, aumentare la competitività di molti settori industriali e ridurre le emissioni di gas serra”.
“Sulle sponde del Mediterraneo europeo – ha aggiunto il Presidente del COBAT, Giancarlo Morandi – ormai da anni i rifiuti sono diventati la prima fonte di materie prime, soprattutto in un Paese come l’Italia assolutamente scarso di risorse minerarie. Una filiera nata quasi esclusivamente per esigenze ambientali, che tutt’ora rimangono, si è dimostrata di fondamentale importanza per lo sviluppo industriale e per la creazione di nuove opportunità di lavoro. L’Italia è la prima nazione europea per l’importanza delle sue aziende che riciclano i materiali raccolti come rifiuti: da quelli urbani, ai rifiuti pericolosi come le batterie al piombo, a quelli che rappresenteranno un’emergenza nell’immediato futuro come i pannelli fotovoltaici. Mettere a disposizione di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo le nostre conoscenze ed esperienze crediamo possa accelerare senz’altro positivamente quanto già in essere nei diversi Stati”.