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“Ridurre si può”, il week end green di Legambiente

(Rinnovabili.it) – Torna a partire da domani il week end dedicato a “Ridurre si può”, la campagna di Legambiente organizzata in occasione della settimana europea dei rifiuti per sensibilizzare i cittadini alla riduzione degli imballaggi e al riuso.

Anche l’acquisto di prodotti privi di imballaggio può aiutare l’ambiente:  usare sacchetti riutilizzabili o in materiale biodegradabile e compostabile, usare detersivi e detergenti alla spina, acquistare frutta e verdura sfusa evitando quella già pesata e imballata in vaschette di polistirolo sono tutte azioni quotidiane che possono fare molto per la riduzione della mole di rifiuti in discarica e per la riduzione della CO2 derivante sia dalla produzione sia dallo smaltimento degli imballaggi stessi. L’Italia è in allarme rifiuti, è cosa risaputa ma non si sta facendo abbastanza per proteggere il paese mentre partire dalla razionalizzazione della produzione di imballaggi pootrebbe rappresentare un primo importante passo. A portare questo messaggio saranno i volontari di Legambiente che fuori dai supermercati il 26 e 27 novembre inviteranno i consumatori a consegnare almeno un imballaggio per dimostrare l’inutilità e il danno ambientale che un packaging esagerato può creare. Al centro del week end anche il concorso “NO PACK” che premierà la fotografia dell’imballaggio sprecone mentre nei mercatini i ragazzi del Cigno Verde organizzeranno delle dimostrazioni realizzando nuovi prodotti con materiali apparentemente di scarto.

“Sono tante le iniziative lodevoli da replicare il più possibile in tutta Italia –ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – ma da sole non bastano. Servono iniziative strutturali come richiesto anche dalla nuova direttiva europea sui rifiuti che prevede per ogni Stato membro entro il 2013 la redazione del Programma nazionale di prevenzione. Alla sua stesura dovranno contribuire tutti gli attori del ciclo dei rifiuti (enti locali, industria, grande distribuzione organizzata, commercianti, agricoltori, artigiani, aziende di igiene urbana, ambientalisti, consumatori) e a tal proposito chiediamo al nuovo Ministro dell’ambiente di attivarsi per il loro coinvolgimento”.

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