Dopo bottiglie e flaconi, la Toscana accelera anche sugli altri imballaggi
Delle plastiche tutto si può riciclare, non solo bottiglie e flaconi, ma anche gli altri tipi di imballaggi derivati dalla raccolta differenziata che risultano meno appetibili per il mercato e che per questo spesso sono destinati a recupero energetico. E’ questo uno dei capisaldi della sfida messa in campo da tempo dalla Toscana sul fronte del riciclo e del recupero delle frazioni di rifiuti più critiche da gestire.Una sfida che oggi la Regione rafforza grazie alla firma dell’accordo con Revet, Revet Recycling, Corepla, Conai e Anci Toscana relativo alle plastiche miste provenienti dalla raccolta differenziata.
Accordo Regione Toscana, Revet, Revet Recycling, Corepla, Conai e Anci Toscana – Rinnova l’accordo relativo alle plastiche miste provenienti da raccolta differenziata confermando e incrementando la collaborazione con la Regione iniziata nel 2010. Fu allora che venne dato il via alla fase di ricerca e quindi alla sperimentazione sul plasmix (plastiche eterogenee delle raccolte differenziate) che ha portato nell’agosto del 2013 ad accendere l’impianto di Revet Recycling.
Obiettivo dell’accordo: massimizzare il riciclo delle plastiche miste provenienti dalle raccolte differenziate toscane e rendere la nostra Regione sempre più un modello industriale di eccellenza.
L’accordo vuole promuovere e incrementare la filiera industriale toscana di selezione, riciclo e granulazione delle plastiche miste raccolte e selezionate negli impianti del sistema Revet, e infine avviate a riciclo nell’impianto di granulazione di Revet Recycling che è in grado di produrre un granulo adatto alla stampa ad iniezione o a soffiaggio per realizzare qualsiaisi manufatto plastico.
Oltre a prevedere un corrispettivo da parte di Corepla da riconoscere a Revet Recycling per ogni tonnellata di plasmix avviato a riciclo, l’accordo intende promuovere, attraverso la Regione Toscana, Anci e Anci Toscana la diffusione degli acquisti verdi (green pubblic procurement), in particolare di manufatti in plastica riciclata per incrementare le quote di utilizzo finora conseguite dagli enti locali.
Gli accordi precedenti – Con il primo accordo del 2009 Regione Toscana, Corepla e Revet spa, hanno promosso ricerche e azioni necessarie per lo sviluppo di un “Progetto di riciclaggio delle materie Plastiche”. Poi, nel 2010 è arrivato il protocollo di intesa tra Regione Toscana, Corepla, Revet spa, Anci, Anci – Toscana, Pont – Tech scrl per avviare il riciclo del Plasmix derivato dall’attività di selezione delle raccolte differenziate effettuata nell’impianto Revet spa. Si sono realizzati arredamenti per esterni, pannelli fonoassorbenti, profilati cavi per prefabbricati, particolari per automotive, pallet.
La Regione Toscana ha ulteriormente contribuito al recupero dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata promuovendo due bandi nel 2011 e nel 2012 per erogare contributi per acquisti verdi: prodotti realizzati con plastiche miste derivate dall’attività di selezione delle raccolte differenziate.
Complessivamente, sono stati ammessi a finanziamento oltre 140 comuni che hanno acquistato prodotti in plastica riciclata (prevalentemente giochi e arredi per giardini pubblici) per oltre 5 milioni di euro, ricevendo un contributo di oltre 2,2 milioni di euro.
Inoltre, in attuazione dei protocolli, la Regione Toscana ha finanziato progetti di ricerca per l’impiego delle plastiche miste in manufatti e prodotti, ed inserire stabilmente nel mercato oggetti di uso industriale ottenuti con materie prime seconde di origine plastica, come la componentistica per automotive e l’oggettistica per la casa.
«Grazie al dialogo aperto con Corepla, Regione Toscana, insieme a Revet, da qualche anno è sulla ribalta europea grazie al riciclo che riesce a fare delle plastiche miste provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai cittadini e di questo siamo orgogliosi – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – Mentre quasi ovunque, compresa la Germania, tale frazione viene generalmente avviata a recupero energetico o allo smaltimento in discarica in Toscana, grazie a ricerca e know-how di avanguardia, assume la forma di oggetti di consumo. Passaggi non scontati e di valore che vanno nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e del consolidamento della green economy, creano nuovi settori produttivi e aprono nuove opportunità di lavoro, un aspetto che ci sta molto a cuore nell’attuale situazione di crescente disoccupazione».
Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla, sottolinea: «Dare valore anche alle plastiche miste contribuendo a sviluppare applicazioni e sinergie in grado di aumentare il riciclo degli imballaggi in plastica a costi sostenibili promuovendo nel contempo il mercato delle materie riciclate, è un’opportunità per tutta la filiera che volentieri cogliamo. Ed è anche una sfida dell’intero comparto, orientato all’individuazione di ulteriori campi di applicazione e nuove soluzioni tecnologiche di riciclo».
«Revet e Revet Recycling – spiega il presidente Valerio Caramassi – hanno investito (anche in ricerca) e agiscono sulla base di leggi e norme che presiedono il settore e che prevedono una gerarchia precisa nella gestione dei rifiuti: prevenzione, riuso, riciclo, e solo dopo il recupero energetico e infine la discarica. Ma operano anche sulla base degli obiettivi di sistema; sulla base delle convenienze ambientali di sistema e infine anche sulla base delle convenienze economiche di sistema».
«La Toscana – conclude l’amministratore delegato di Revet Recycling, Emanuele Rappa – ha deciso di praticare concretamente l’obiettivo di ridare valore a circa 20mila tonnellate di plasmix che ogni anno vengono raccolte e selezionate in questa regione. Un obiettivo che trova in Revet Recycling la necessaria strategia industriale».
“Il nostro motivo di soddisfazione – ha detto Alessandro Pesci, segretario generale Anci Toscana – sta soprattutto nel fatto che ad essere premiata non è soltanto la raccolta differenziata, ma anche i progetti di avvio a riciclo di quelle frazioni estranee (plasimx) che in altre regioni vengono termovalorizzate. In Toscana invece, attraverso l’intesa tra i diversi livelli istituzionali, queste ultime vengono inserite in ulteriori progetti di riciclo e quindi utilizzate dall’industria”.