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Riciclo e differenziata: 7 regioni hanno già superato il target 2020

Riciclo e differenziata: 7 regioni hanno già superato il target 2020

 

(Rinnovabili.it) – Impossibile negare che i rifiuti siano uno dei moderni talloni d’Achille dell’Italia. Eppure la strada della buona gestione è stata tracciata. E ce lo dimostrano oggi ben sette regioni, sette virtuose realtà che in netto anticipo rispetto alla scadenza del 2020 fissata dall’Europa nella direttiva UE 98/08, hanno già raggiunto il 50% di riciclo. Un risultato che prova, non solo come sia possibile coltivare un percorso di sostenibilità sul territorio, ma anche che lo strumento della raccolta differenziata è in grado di sostenere positivamente l’economia. A fornire l’analisi puntale di un settore in piena trasformazione è il IV rapporto del Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti. “I numeri che presentiamo oggi – ha commentato il delegato Anci a Energia e Rifiuti, Filippo Bernocchi– confermano un trend di progressivo miglioramento. I livelli di raccolta differenziata hanno registrato un incremento, pur rimanendo ancora distanti dagli obiettivi nazionali imposti dalla normativa”.

 

Il Rapporto contiene i dati di gestione riferiti all’anno 2013 per il nostro Paese e rappresenta uno strumento di valutazione e di confronto delle informazioni presenti all’interno della Banca Dati ANCI, strumento nato nel 2010 nell’ambito degli Accordi nazionali di ANCI con il CONAI e con il CdC RAEE e il CDCNPA. Quello che emerge dalla IV edizione è un Paese che viaggia velocità differenti. Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Marche e Sardegna hanno già superato l’obiettivo 2020, mentre sono in traiettoria Umbria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta. Va peggio invece per il resto dell’Italia. Basti pensare al Lazio che vanta una quantità di 152,28 kg di rifiuti pro capite, su una media nazionale di 207,89 kg. “I dati – ha rimarcato il presidente della commissione Ambiente Anci e sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli – ci dicono quanto sia ancora disomogenea la situazione in Italia. La Banca dati presentata oggi può essere quindi una buona sintesi per far conoscere su tutto il territorio nazionale le buone pratiche in tema di riciclo e differenziazione dei rifiuti”.

 

Buone pratiche che hanno fatto sì che dal 2010 a oggi la produzione dei rifiuti si sia ridotta progressivamente, “grazie anche – aggiunge Bernocchi – alle politiche di prevenzione messe in atto e al contesto socio-economico che ha visto una riduzione dei consumi. I Comuni sono in prima e mirano a perseguire da protagonisti quella circulary economy chiesta dall’Europa, al fine di far diventare le nostre città delle vere e proprie ‘miniere urbane’. Ed è proprio a livello comunale che l’impegno va premiato.  Ecco perché il convegno è stato anche l’occasione per conferire a sei amministrazioni un riconoscimento per aver centrato l’obiettivo “2020” della direttiva europea del 1998. Si tratta di Capannori, Trento e Pordenone, premiati per aver raggiunto il tasso di avvio a riciclo più elevato, e Perugia, Belluno e Treviso per aver contribuito significativamente alla riduzione della CO2. Sul fatto che gli esempi migliori di virtuosità siano al Nord, Spagnolli ha voluto ricordare come “realtà virtuose ci sono anche nel Meridione, penso a Portici e Andria. Quindi la questione non è avere cittadini più bravi o meno bravi ma essere in presenza di un sistema che metta in grado i cittadini di riciclare e riutilizzare, altrimenti tutto è inutile”.

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