I ricercatori tedeschi del Fraunhofer Institute hanno sviluppato un metodo per separare meccanicamente i singoli componenti dei LED e facilitare le operazioni di riciclo
(Rinnovabili.it) – Arriva dalla Germania un sistema per velocizzare ed abbassare i prezzi del riciclo dei LED. Con l’avanzata dei diodi a emissione luminosa in fette sempre più ampie di mercato, dall’illuminazione all’elettronica di consumo, riuscire a gestire la loro fine vita è divenuto un elemento di primaria importanza. Ad oggi però non esistono sistemi di riciclo dei LED adeguati e il risultato è che spesso e volentieri questi prodotti sono semplicemente stoccati in qualche deposito. Nell’Istituto tedesco Fraunhofer sono però riusciti a venire a capo del problema realizzando un efficace metodo di separazione meccanica dei vari componenti dei diodi.
Il tesoro nascosto all’interno dei LED
Il nodo della questione è infatti la variegata composizione – in termini di materiali usati – che questa tecnologia presenta: l’alloggiamento può esser fatto di vetro o di plastica, il dissipatore di calore costituito da ceramica o alluminio, e le resistenze e cavi contengono rame. I materiali più preziosi – indio, gallio e terre rare come europio o terbio – si trovano ovviamente all’interno dei LED. Riuscire a recuperare tutti questi elementi ha richiesto un approccio innovativo, chiamato polverizzazione elettroidraulica e in grado di separare i vari componenti con l’aiuto delle onde d’urto (in un modo simile a quello con cui oggi sono distrutti i calcoli renali).
Come funziona il riciclo dei LED
Il dottor Jörg Zimmermann, autore dello studio, ha impiegato le onde create da impulsi elettrici in un bagno d’acqua, per separare i LED nelle loro parti costituenti, senza romperli. Come è possibile? La tecnica di polverizzazione elettroidraulica separa i singoli componenti ai loro punti di rottura predeterminati, permettendo pertanto di riciclarli singolarmente. “Per separare e riciclare tutti i componenti di una lampada a LED in modo efficace, è necessario un approccio completamente differente da quelli finora impiegati”. Se semplicemente triturata infatti, risulta successivamente molto più difficile separare la miscela di materiali risultante.
I ricercatori hanno adattato il loro sistema sperimentale di riciclo dei LED al retrofit delle luci ma, spiega Zimmermann “questo metodo funziona, in linea di principio, anche per altri formati, per esempio con i LED dei televisori o quelli dei fari dell’automobile, così come con altri prodotti elettronici“.
Zimmermann però fa una precisazione: questo trattamento è vantaggioso per i riciclatori e produttori, solo se si tratta di grandi quantità. “Stiamo ancora verificando se il processo di polverizzazione possa essere ripetuto fino a quando non sono stati separati i materiali desiderati”.