Per convincere i cittadini a riciclare bisogna fare appello al loro orientamento politico: è quanto risulta da uno studio effettuato su un gruppo di studenti universitari
Un esempio? “Le tue azioni possono aiutare a promuovere uno sviluppo sostenibile, consentendo alla società di raggiungere il massimo bene”, oppure: “Le tue azioni possono aiutarci a compiere il nostro dovere civico, in quanto riciclare i rifiuti rappresenta un atto responsabile, necessario per la nostra società”. Non è difficile indovinare che tipo di ideologia riflettano i due appelli: liberale nel primo caso, avendo fatto leva sui principi di equità e giustizia, conservatrice nel secondo, avendo richiamato i concetti di autorità e appartenenza al gruppo.
Gli autori dello studio – Blair Kidwell dell’Ohio State University, Adam Farmer e David M. Hardesty dell’Università del Kentucky – hanno esaminato le reazioni degli studenti di fronte a vari tipi di messaggi pro-riciclaggio. Hanno notato che nei confronti dei liberali, generalmente propensi alla protezione dell’ambiente, gli appelli che facevano leva sulla loro sensibilità verso tematiche legate all’ecologia e allo sviluppo di una società più felice, riuscivano ad essere maggiormente efficaci. Al contrario, studenti conservatori hanno dimostrato un certo entusiasmo di fronte ad appelli che sollecitavano il loro senso del dovere, magari accompagnati da immagini di bandiere americane, in modo da far sembrare il riciclaggio più patriottico!
E in Italia? Come convincere i più refrattari a riciclare? Che tipo di messaggio bisogna veicolare nei confronti di coloro che non hanno una coscienza ambientale sviluppata? Chissà se basti un appello che faccia leva sul concetto di giustizia sociale o sul loro senso del dovere civico, accompagnato da un’immagine del tricolore italiano.
