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Creare abiti dai rifiuti del mare

creare abiti dai rifiuti marini(Rinnovabili.it) – Trasformare reti da pesca in costumi da bagno, biancheria intima e tappeti: è l’ambizioso progetto dell’italiana Aquafil, del centro di competenza europeo per la biodiversità e la sostenibilità ECNC Land & Sea Group e dell’olandese Star Sock. A questo scopo i tre partner hanno lanciato l’iniziativa ”The Healthy Seas, a Journey from Waste to Wear” che persegue l’obiettivo di rimuovere e riciclare i rifiuti solidi presenti in mare, costituiti per lo più da materiale da pesca abbandonato.

Secondo un rapporto realizzato dalla Fao e Unep, le reti da pesca presenti nei nostri oceani restano nell’ecosistema marino per centinaia di anni, provocando la cattura accidentale di delfini, tartarughe e molti altri animali marini che spesso muoiono intrappolati tra le maglie. Si stima che negli oceani ci sono circa 640.000 tonnellate di reti da pesca abbandonate, pari ad un decimo di tutti i rifiuti marini.

Per fronteggiare tale situazione d’emergenza, il programma “Healthy Seas” permetterà  di  rigenerare le reti recuperate, trasformandole in nylon 6 ECONYL®, materia prima utilizzata per ricreare prodotti nuovi, come calze, costumi da bagno, biancheria intima e tappeti.

 

Entro la fine di aprile verrà diffusa la descrizione dettagliata del piano d’azione, ma già ora sono state pubblicate le fasi di sviluppo del programma. Inizialmente “Healthy Seas” sarà attuato su tre aree costiere europee (Mar del Nord, Mar Adriatico e Spagna) per verificarne l’efficacia e la possibilità di replica in zone più ampie. Nella seconda fase saranno individuate procedure che scoraggiano l’abbandono delle reti in mare e incentivino il loro recupero e riciclo. Infine verranno sviluppate proposte di legge dirette ai Governi per garantire un risultato a lungo termine, anche attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

 

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