(Rinnovabili.it) – Nonostante il ciclo della raccolta dei RAEE presenti ancora qualche difficoltà, i dati di ReMedia evidenziano che nel 2011 il consorzio è riuscito a gestire circa 37mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche sottolineando un risultato importante che riguarda i rifiuti professionali.
Difficilmente tracciabili e spesso protagonisti di traffici illeciti e di esportazioni illegali i RAEE professionali gestiti nel 2011, prodotti da enti e aziende, equivalgono a 3.500 tonnellate con un aumento dell’80% rispetto all’anno precedente. I rifiuti domestici invece hanno rappresentato ben 33.500 tonnellate di cui monitor e TV per il 60% (200mila tonnellate); ammontano invece a 19milioni e mezzo le pile ritirate dal consorzio ReMedia.
“La crescita dei quantitativi di RAEE professionali è un segnale molto positivo ed evidenzia come le aziende stiano prendendo coscienza della necessità di avviare a un corretto riciclo le apparecchiature tecnologiche a fine vita, evitando di incorrere in pesanti sanzioni amministrative e penali”, ha fatto notare Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia. “L’incremento registrato da ReMedia mette in luce una tendenza più generale che potrebbe rappresentare un passo significativo verso la riduzione dell’export illegale, una pratica molto diffusa come conferma il recente studio dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). Il corretto smaltimento delle apparecchiature a fine vita equivale anche ad avere meno rifiuti nelle discariche e ad aumentare il riciclo di metalli e materie prime che possono essere riutilizzate nell’industria. La trasformazione di rifiuti elettronici in risorse rappresenta quindi una sfida per l’ambiente, per la salute e per l’economia”.