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Recupero pneumatici fuori uso: al via PFU zero sulle coste italiane

Recupero pneumatici fuori uso

 

Recupero pneumatici fuori uso, la sostenibilità è contagiosa

(Rinnovabili.it) – Dalle spiagge delle piccole isole al resto della penisola: l’impegno che da ormai tre anni unisce l’associazione Marevivo e il Consorzio EcoTyre nel recupero pneumatici fuori uso si rinnova su scala più ampia grazie alla campagna “PFU Zero sulle coste italiane”.

L’iniziativa attraverserà l’Italia in cinque tappe, dalla Toscana alla Sicilia, con un progetto che unisce sensibilizzazione ambientale ad azioni concrete di recupero dei rifiuti. “Anche quest’anno abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di gestione per le raccolte straordinarie di PFU. Tra queste, l’iniziativa sulle coste italiane – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – è sicuramente tra le più importanti”.

 

Il nuovo progetto ha alle spalle il successo di “PFU Zero nelle Isole Minori”, campagna di raccolta e recupero pneumatici fuori uso che ha toccato la quasi totalità di piccole isole italiane. L’iniziativa ha permesso di gestire in 3 anni circa 6.000 copertoni abbandonati e rientra direttamente in PFU ZERO, il progetto di EcoTyre, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati da enti locali, associazioni e cittadini.

 

La nuova campagna cercherà di replicare il successo procedendo su due direttive parallele: da un lato la mascotte di EcoTyre, Gummy, si occuperà di spiegare a bambini delle scuole coinvolte nell’iniziativa, ai turisti e a semplici curiosi come funziona la corretta filiera di gestione degli PFU e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Dall’altro, le squadre dei sommozzatori raccoglieranno in mare le gomme giunte a fine vita e il consorzio si occuperà della loro corretta gestione, conducendole agli impianti di trattamento.

 

PFU, da rifiuto a risorsa

Perché è importante continua a insistere su questo fronte? Perché gli pneumatici o i pezzi di copertone rappresentano oggi il 23% della spazzatura abbandonata in spiaggia. Si tratta tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente.
La corretta gestione permette invece di ottenere un doppio beneficio: uno diretto e immediato in termini di tutela ambientale, ed un secondario legato all’economia circolare. Dal riciclo dei copertoni si ottiene infatti il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. “Il nostro messaggio – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale Marevivo – è semplice: basta considerare il mare come un grande tappeto blu sotto cui nascondere i nostri rifiuti perché la salute dell’ecosistema marino e di noi tutti comincia dalla terra. Gli PFU, infatti, se gestiti correttamente sono una nuova risorsa per tutti”.

 

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