Come recuperare l’85% di microplastiche secondo un geniale 18enne irlandese
5 Agosto 2019•Tempo di lettura: 2minuti
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Fionn Ferreira è stato premiato con il Google Science Fair (50 mila euro per il migliore progetto di giovani tra i 13 e 18 anni) per lo sviluppo di un metodo per la magnetizzazione (e il recupero) delle particelle di plastica.
Le microplastiche sono tra gl’inquinanti più diffusi sul Pianeta e un probabile rischio per la salute umana
(Rinnovabili.it) – La messa a punto di un innovativo metodo per depurare le acque di scarico dalle microplastiche è valso a Fionn Ferreira, diciottenne irlandese appassionato di scienza, il prestigioso Google Science Fair, il premio da 50 mila euro riservato alle migliori innovazioni di ragazzi e ragazze tra i 13 e i 18 anni.
Il giovanissimo scienziato ha sfruttato il processo di polarizzazione di un liquido sottoposto a campo magnetico (il cosiddetto ferrofluido) per catturare fino all’85% di frammenti microscopici di plastica immersi dentro una soluzione acquosa. Un’innovazione nata e cresciuta tra le mura domestica di Fionn, che abita in una delle più remote cittadine costiere d’Irlanda, a Ballydehobm, nella contea di Cork.
Fionn ha sfruttato l’intuizione di un altro ricercatore ben più affermato, Arden Warner, fisico presso il Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago, autore di uno studio in cui sosteneva la possibilità di utilizzare la polvere di magnetite, un ossido di ferro presente in natura e innocuo per le forme viventi, per ripulire le acque contaminate da sversamenti di petrolio.
Il procedimento messo a punto da Warner, consente di recuperare circa il 98% di olio una volta che questo sia stato magnetizzato. Fionn ha pensato di applicare lo stesso principio anche alle microplastiche che, come il petrolio, non sono polarizzate e tendono quindi ad essere miscibili.
Il giovane irlandese ha quindi testato la sua teoria su 10 tipologie di plastica tra le più diffuse (HDPE, Epoxy, LDPE, Nylon, PET, Poliestere, PS, PP, PVC e anche sulle fibre sintetiche prodotte dai tessuti dopo un ciclo di lavatrice): dopo aver inserito le microplastiche (particelle con meno di 5 mm di diametro) nell’acqua, ha aggiunto prima un composto oleoso e poi la polvere di magnetite. Dopo aver prelevato le chiazze oleose magnetizzate, Fionn ha analizzato i campioni grazie a uno spettrometro (fatto in casa) e a un microscopio digitale: l’acqua è risultata “ripulita” in media dall’87.6% ± 1.1% delle microplastiche precedentemente aggiunte.