Casi sepolti per decenni, scelte chiaramente discriminatorie contro poveri e afroamericani, tutela delle grandi aziende invece che dei cittadini più deboli: queste le accuse all'Agenzia per l'ambiente americana
(Rinnovabili.it) – Le comunità afroamericane negli Stati Uniti sono sistematicamente e da anni vittime di razzismo ambientale, nella più completa indifferenza delle autorità che avrebbero il compito di proteggere la salute di tutti i cittadini americani. È l’accusa lanciata dalla Commissione sui Diritti Civili, organo governativo bipartisan, in un documentatissimo rapporto appena pubblicato. Più di 200 pagine in cui sono raccolte le prove delle politiche discriminatorie portate avanti dall’Epa, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana, incapace di assicurare giustizia ambientale e colpire gli illeciti commessi dalle corporations.
“L’Epa non agisce quando si trova di fronte a denunce in tema di giustizia ambientale, finché non è obbligata a farlo – si legge nel rapporto – Quando agisce, compie la scelta più semplice e scarica le responsabilità su altri soggetti”. Questo è vero in particolare quando le lamentele provengono dalla comunità afroamericana e, più in generale, quando sono coinvolti cittadini dal reddito basso. Nonostante dal 1993 abbia ricevuto oltre 300 denunce di comportamenti discriminatori da parte di aziende, non si registra praticamente un solo caso in cui l’Agenzia abbia mosso un dito.
Accuse che si sono sommate negli anni (alcune giacciono sepolte tra le scartoffie da decenni), e che il lavoro della Commissione raccoglie in modo puntuale, includendo alcuni eventi che hanno fatto scalpore in tutto il mondo come gli altissimi livelli di contaminazione da piombo delle acque di Flint, in Michigan. Quando invece l’Epa agisce, lo fa per rendere ancora più difficile ottenere giustizia. È l’altro pilastro su cui si reggono le accuse di razzismo ambientale contenute nel rapporto, in gran parte dedicato ai regolamenti sulle ceneri di carbone.
Si tratta di polveri che contengono arsenico, mercurio e altri metalli pesanti tossici e cancerogeni. Nel 2014 l’Epa è stata costretta a modificare i regolamenti e renderli più stringenti, dando così una speranza a molti cittadini di ottenere giustizia. Peccato che il nuovo testo richieda una quantità infinita di dati affinché la denuncia possa continuare il suo iter, peraltro reso più lungo di prima.
Il caso più noto (e scandaloso) avvenne nel 2009 quando a Uniontown, in Alabama, vennero stipate 4 mln di t di ceneri di carbone nella discarica locale. Provenivano da Kingston nel Tennessee. Kingston è abitata al 90% da bianchi, Uniontown al 90% da afroamericani che hanno iniziato ad accusare gravi problemi respiratori. La loro denuncia aspetta ancora oggi una risposta dall’Epa.