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Rapporto Usa sul cambiamento climatico: la colpa è dell’uomo

La Casa Bianca approva il report scientifico che sconfessa le posizioni prese dall’amministrazione Trump sulla questione climatica

Rapporto Usa sul cambiamento climatico

 

(Rinnovabili.it) – Il cambiamento climatico è reale. La causa principale sono le emissioni dei gas serra prodotte dall’attività umana. Le sue conseguenze possono già essere avvertite in ogni regione degli Stati Uniti e, a meno che non si intervenga velocemente, queste conseguenze sono destinate a peggiorare. Questi sono i risultati principali del Climate Science Special Report, documento di oltre 800 pagine pubblicato venerdì da quattro agenzie governative USA. Un lavoro gigantesco a cui hanno contribuito 50 scienziati e accademici provenienti da tutto il Paese.

 

Le loro conclusioni formano il primo volume della nuova Valutazione Nazionale sul Clima, relazione sulla scienza e gli impatti del riscaldamento globale, richiesta espressamente dal Congresso americano. In realtà, per quanto completo e approfondito sia il lavoro svolto con il Climate Science Special Report, la tempistica con cui è stato pubblicato è forse quasi più importante del contenuto.

Il report condensa e riassume le più avanzate ricerche in campo climatico, senza effettuare alcuna nuova analisi. In compenso, il documento arriva infatti a ridosso della COP 23 sul climate change che ha aperto oggi i battenti a Bonn, in Germania, e si pone in aperto conflitto con la politica climatica perseguita da Trump e dalla sua amministrazione.

 

Il nuovo presidente USA ha fatto dello scetticismo climatico una delle sue cifre fin dalla campagna elettorale, quando ha pubblicamente sostenuto che il riscaldamento globale fosse una bufala inventata dalla Cina. Le prime mosse ambientali, una volta in carica, sono state quelle di annunciare l’uscita dall’Accordo di Parigi e di smantellare pezzo dopo pezzo, il Climate Action Plan di Obama, affidando l’Environmental Protection Agency (EPA), l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, ad un uomo – Scott Pruitt –  che nega tutt’oggi la connessione tra attività antropiche e global warming.

 

Ora gli USA si trovano con un report, approvato dalla stessa Casa Bianca, che sconfessa pubblicamente la linea negazionista di Trump. “Questa è la valutazione più completa al mondo attualmente disponibile e ribadisce ciò che abbiamo già sapevano”, spiega Robert Kopp, uno degli autori della relazione e professore di scienze climatiche presso l’Università di Rutgers. Negli ultimi 115 anni le temperature medie globali sono aumentate di 1 grado Celsius, causando eventi meteo record e temperature estreme. Il trend globale e a lungo termine del riscaldamento è “inequivocabile”, sostiene il rapporto, e “non c’è una convincente spiegazione alternativa che possa essere sostenuta dalle prove” scientifiche. E se è vero da un lato che la Casa Bianca ha dato il suo via libera al rapporto, va tuttavia anche sottolineato come dalle pagine del documento siano stati accuratamente eliminati tutti i riferimenti all’Accordo di Parigi che comparivano in una delle prime versioni del lavoro.