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Rapporto Ispra: in aumento i rifiuti pericolosi

Rapporto Ispra: in aumento i rifiuti pericolosi

 

(Rinnovabili.it) – Nello stesso giorno in cui la Corte Ue ci condanna pagare una maxi multa per la gestione delle discariche, l’Ispra presenta il suo terzo Rapporto Rifiuti Speciali, il documento che ci fornisce i dati, relativi al biennio 2011-2012, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale, regionale e provinciale. Il quadro che emerge è quello di un territorio che risente della crisi economica in atto: rispetto al 2011 i rifiuti speciali non pericolosi, provenienti in gran parte dal settore delle costruzioni e demolizioni e dalle attività manifatturiere, sono calati del 2,7%. E’aumenta invece la produzione totale dei rifiuti pericolosi che, con quasi 9,4 milioni di tonnellate, mostra un incremento percentuale su base annuale di ben l’8,1%.

 

Nel complesso – spiegano l’istituto in una nota stampa – la forma di gestione prevalente è rappresentata dal recupero di materia (62,1% del totale), seguita dalle altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico-fisico e biologico, raggruppamento preliminare e ricondizionamento preliminare) con il 14%, dalla messa in riserva con il 12,5% e dallo smaltimento in discarica con l’8,4%. Riguardo al recupero energetico, – scrive ancora l’Ispra – “nel 2012, gli impianti industriali in esercizio che utilizzano i rifiuti speciali come fonte di energia sono 469, di cui 336 recuperano una quantità superiore a 100t/anno. Esistono, infatti, una serie di attività industriali in cui sono utilizzati piccoli quantitativi di rifiuti esclusivamente per il recupero di energia termica funzionale al proprio ciclo produttivo. I rifiuti pericolosi avviati a recupero energetico sono oltre 149 mila tonnellate (circa il 7,3% del totale) con una flessione del 9,9% rispetto al 2011; i rifiuti non pericolosi sono pari a 1,9 milioni di tonnellate (92,7% del totale) con una diminuzione del 21,7%”.

 

Un capitolo è quindi dedicato alle discariche, rivelando che oggi sono 418 i siti che smaltiscono rifiuti speciali: 237 impianti al Nord, 66 al Centro e 115 al Sud. Di queste 185 sono per rifiuti inerti, quelle per rifiuti non pericolosi 223 e solo 10 per rifiuti pericolosi.

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