(Rinnovabili.it) – Un’intesa dalle ampie vedute per mettere tutti d’accordo. Le Nazioni Unite attraverso il proprio Programma ambientale (Unep) si sono incontrate a Nairobi con i rappresentanti di 18 stati africani, organizzazioni non governative, settore privato e il mondo accademico per concordare le azioni prioritarie da mettere in campo contro il problema dell’e-waste. Il numero crescente di rifiuti elettrici ed elettronici che ogni anno si contano in Africa pesano sempre più sul continente in termini di impatto ambientale e sulla salute dell’uomo. L’incontro organizzato dal Segretariato della Convenzione di Basilea e dall’UNEP, con il sostegno del governo kenyota ad alcuni grandi nomi dell’elettronica – Dell, HP, Nokia e Philips – si è focalizzato su soluzioni a lungo termine per fronteggiare i livelli crescenti di telefoni cellulari, frigoriferi, televisori e altri prodotti consumati a livello internazionale o semplicemente importati a fine ciclo in Africa.
Le parti hanno adottato una ‘Call to Action‘, che delinea le 8 aree prioritarie per migliorare l’eco-gestione dei RAEE e trasformare il “problema rifiuti” in uno dei driver dello sviluppo del Continente.
“La gestione dell’e-waste, e di altri tipi di rifiuti, è essenziale per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed uso efficiente delle risorse”, ha commentato Achim Steiner, Sotto-Segretario Generale delle Nazioni Unite e Direttore Esecutivo dell’UNEP. “La gestione sostenibile dei RAEE può combattere la povertà e generare posti di lavoro verdi attraverso le operazioni di riciclaggio, raccolta e trattamento. E può proteggere ambiente e salute umana dai rischi correlati ad una cattiva gestione”.
La ‘Call to Action’ include una serie di misure fondamentali a partire dall’attuazione e controllo da parte degli Stati africani della convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e della Convenzione di Bamako, che vieta l’importazione di rifiuti pericolosi in Africa. Le aree prioritarie d’azione includono anche: lo sviluppo di sistemi nazionali per migliorare la raccolta, il riciclaggio, trasporto, stoccaggio e lo smaltimento dei RAEE; la cooperazione tra istituzioni nazionali e parti interessate più (ONU, ONG, settore privato e altri) nella produzione di strumenti di valutazione; il riconoscimento delle opportunità che un’eco-gestione dei rifiuti offre ai singoli paesi; attività di sensibilizzazione sui rischi ambientali e sanitari legati alla cattiva gestione dei RAEE.
“Una tonnellata di vecchi telefoni cellulari obsoleti contiene più oro che una tonnellata di minerale metallifero e lo stesso vale per altre sostanze preziose”, ha spiegato Kummer Katherina-Peiry, segretario esecutivo della Convenzione di Basilea. “Se si considera il valore di questi materiali, si capisce come ciò rappresenti un’importante opportunità economica. Esistono settori industriali che sono interessati a beneficiare di tali opportunità, e che a loro volta possono creare posti di lavoro verdi e sostenere lo sviluppo sostenibile”.