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Raccolta oli lubrificanti usati, Italia a un passo dal 100%

Il CONOU presenta i dati 2017: in un anno recuperate 182.252 tonnellate di olio lubrificante usato. Il 98% viene riciclato

Raccolta oli lubrificanti usati
Cambio dell’Olio lubrificante (Foto di CONOU)

 

Un nuovo anno d’oro per la raccolta oli lubrificanti usati in Italia

(Rinnovabili.it) – C’è un settore dell’economia circolare in cui l’Italia non è seconda a nessuno: è la raccolta e riciclo degli oli lubrificanti usati. La filiera ha già da tempo superato qualsiasi media nazionale, ora è ad un passo dall’obiettivo del 100%. Lo confermano i dati 2017 del CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati (https://www.conou.it/it/). Lo scorso anno sono state raccolte 182.252 tonnellate di oli lubrificanti usati, ossia il 99% della quantità recuperabile e il 45,2% del totale immesso al consumo in Italia. Questa differenza di percentuali fra “quantità recuperabile” e “quantità immessa sul mercato” è legata semplicemente al fatto che l’olio, durante il suo utilizzo nei motori e nei macchinari industriali, si consuma. Per la precisione, i rifiuti di cui si occupa la filiera sono la metà rispetto al dato prodotto.

 

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Le performance 2017 mettono in evidenza soprattutto un elemento: la raccolta oli lubrificanti usati, benché già ottima, è migliorata ancora. Per la precisione, ci dice il CONOU, si è registrato un aumento di 5.000 tonnellate, una quantità dall’alto potere contaminante: se fosse stata sversata illegalmente in acqua avrebbe potuto inquinare una superficie pari a 25 volte il Lago di Garda. “Il deciso aumento dei quantitativi di raccolta, unito a una qualità che si mantiene alta consentendo una percentuale di rigenerazione vicina al 100% – testimoniano i vantaggi della circular economy degli oli minerali usati gestiti dal Consorzio”, commenta Paolo Tomasi, Presidente del CONOU. Delle 182.252 tonnellate di oli usati gestite, infatti, il 98% è stato destinato al riciclo, con il conferimento alle imprese di rigenerazione operanti nel sistema consortile, per la produzione di nuove basi lubrificanti.Il 2017 è stato un anno fondamentale nel quale abbiamo cambiato il nome e l’organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere ancora più forti il progetto, l’innovazione e il gioco di squadra”, continua Tomasi. “Siamo convinti di aver creato le premesse utili per continuare a far crescere la nostra filiera e per incrementare ulteriormente le performance: i primi risultati ci danno ragione ed evidenziano che siamo sulla buona strada”.