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Raccolta differenziata: una baraccopoli fa il 100%

Raccolta differenziata una baraccopoli fa il 100- (2)

 

(Rinnovabili.it) – Tante volte sono i più piccoli a dare l’esempio. E tante volte sono i più poveri. È la storia della piccola baraccopoli di Shravandhara, in India, che ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata da fare invidia all’occidente: i suoi abitanti sono 2.500 persone che vivono di stenti in 650 baracche nel quartiere di Kothrud, dentro la città di Pune. Ebbene, questi 2.500 disgraziati oggi differenziano il 100% dei rifiuti prodotti.

«Combinando la sensibilizzazione con misure rigorose siamo riusciti a raggiungere questo risultato in un mese», ha dichiarato Deepak Dhelwan, ispettore dell’ufficio sanitario locale.

 

La baraccopoli produce circa 1.100 kg di rifiuti al giorno, compresi 700 kg di umido.

«Salvo poche eccezioni, tutte le famiglie qui separano il secco dall’umido. Ormai la differenziata è diventata parte della loro routine quotidiana», ha spiegato Dhelwan. Anna Dhavare, Alcuni ostacoli si sono presentati solo i primi giorni: ma l’ufficio sanitario è rimasto inflessibile. Al punto da rifiutare la spazzatura mista e, talvolta, ordinare alle persone di separare sul posto i rifiuti prima di accettarne la consegna. L’approccio, severo ma disciplinato, sembra aver trasmesso il messaggio giusto. Le persone ora si rendono conto dell’importanza di separare alla fonte le diverse componenti della spazzatura.

 

«Ho studiato molto attentamente il problema dello smaltimento dei rifiuti e ora sto applicare le migliori prassi per il mio bene», ha detto Tejas Dhanwe, uno studente che vive nello slum. Amlak Jadhav, un netturbino, ha detto che gli abitanti degli slum si mettono in coda ogni giorno per consegnare i rifiuti ai raccoglitori in un momento stabilito. Un collega, Datta Jadhav, ha raccontato che l’ufficio di quartiere ha istituito squadre speciali per mantenere il controllo 24 ore al giorno degli smaltimenti illegali. Prima era abitudine mandare fuori i bambini con la spazzatura di notte, per gettarla ovunque. Un problema per l’igiene della zona e degli stessi bambini, che di giorno giocano in quelle strade. Ma ora non succede più.

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