(Rinnovabili.it) – La qualità dell’aria delle Dolomiti è equivale a quella dei posti più incontaminati del mondo: l’Artico, l’Antartide e la Groenlandia. La notizia viene dagli scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università Ca’ Foscari. Gli esperti hanno esaminato la composizione chimica dell’atmosfera a cominciare dall’estate del 2011, basandosi sui dati raccolti dalla stazione di rilevamento sul Col Margherita. Qui è stato installato un sito fisso della rete Global Mercury Observation System. Obiettivo delle analisi è valutare quali siano gli impatti delle attività umane e dei cambiamenti climatici sugli ambienti più remoti ed incontaminati del Pianeta.
La Global Mercury Observation System (Gmos) è la prima rete mondiale di monitoraggio del mercurio, e la stazione del Col Margherita vi è stata inserita per la purezza dell’aria in una zona che, pur essendo relativamente vicina alla pianura padana, presenta caratteristiche chimiche paragonabili a quelle di luoghi incontaminati come Groenlandia, Artico e Antartide.
L’Italia nella rete di sentinelle della purezza
La rete internazionale di monitoraggio del mercurio si avvale di decine di siti di campionamento per quantificare in tempo reale la presenza di questo contaminante in atmosfera. Il progetto coinvolge 23 istituti di ricerca internazionali, e il ruolo della stazione del Col Margherita in questa rete mondiale di monitoraggio è quello di studiare i livelli di base di questo elemento in un sito alpino d’alta quota.
La posizione geografica del sito e la sua altitudine sono ottimali a questo scopo, così come le dinamiche di circolazione delle masse d’aria. Questi tre parametri fanno sì che in questa stazione sia possibile determinare i valori medi del mercurio presente nella troposfera con precisione. In pratica le misurazioni non risentono in modo diretto delle emissioni su scala locale e regionale.
I dati sperimentali, registrati dagli scienziati di Cnr e Ca’ Foscari ad una risoluzione temporale di 5 minuti per 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, sono inviati in tempo reale ai centri di ricerca. Qui vengono elaborati e resi immediatamente disponibili al pubblico attraverso varie piattaforme web. Oltre al pubblico, anche la politica può beneficiare di queste rilevazioni, che diventano strumenti operativi per indirizzare le future politiche ambientali riguardanti le misure di contenimento e mitigazione delle emissioni inquinanti.