L’ultimo era stato censito nel 1938, ucciso da un cacciatore. Ma solo 77 anni dopo gli USA dichiarano il puma orientale estinto
(Rinnovabili.it) – A 80 anni dall’ultimo avvistamento, è arrivato il comunicato definitivo della US Fish and Wildlife Service che dichiara il puma orientale estinto. Si spengono le speranze di quei pochi ancora speranzosi che gli accertamenti avviati nel 2011 portassero ad un’altra evidenza. Adesso uno dei felini più diffusi in Nord America e Canada non ha più bisogno della protezione federale, e può essere ufficialmente depennato dalla lista delle specie in pericolo.
Nel 1800 il puma orientale era il mammifero terrestre più diffuso nel continente nordamericano, ma secondo i biologi federali è scomparso rapidamente da più del 60% delle aree abitualmente occupate a causa di vere e proprie campagne di sterminio.
Il felino è stati dichiarato in via di estinzione già nel 1973, anche se gli ultimi dati riguardano un animale ucciso da un cacciatore in Maine nel 1938. La US Fish and Wildlife Service ritiene che la maggior parte dei puma orientali – lunghi tra i 2 e i 2.5 metri e pesanti tra i 48-63.5 chili – siano scomparsi nell’Ottocento, con l’arrivo di immigrati europei che hanno ucciso i predatori per diletto o per proteggere il bestiame.
La loro morte è anche legata alla deforestazione, che ha spinto in egual modo la preda principale del puma, il cervo dalla coda bianca, sull’orlo dell’estinzione.