Nell'ultimo giorno utile per evitare la sanzione europea sullo smog, l'Italia promette interventi per 5 miliardi. Ma gli impegni sono vecchi di mesi
Galletti sullo smog ribadisce impegni già presi. Basteranno?
(Rinnovabili.it) – Per evitare di finire davanti alla Corte di Giustizia dell’UE, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha promesso interventi per 5 miliardi di euro con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria in Italia, oggi infestata dallo smog. Nell’ultimo giorno disponibile prima del deferimento ad opera di Bruxelles, Galletti ha inviato una lettera al Commissario all’Ambiente, Karmenu Vella, in cui prende gli impegni.
«Questa ulteriore serie di misure, che va ad aggiungersi alle iniziative che ho esposto durante la riunione del 30 gennaio – ha scritto Galletti – dimostrano quanto l’impegno dell’Italia per migliorare la qualità dell’aria sia parte di una strategia complessiva, integrata e concreta, che cerca di affrontare il problema da ogni singola prospettiva, coinvolgendo tutti i livelli di governo del territorio, così come tutti gli attori che, a vario titolo e da posizioni diverse, possono (e debbono) contribuire allo sforzo comune, al quale sono destinate risorse finanziarie di assoluto rilievo».
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L’Italia, insieme a Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia, è finita ai ferri corti con l’Unione Europea per non aver rispettato i limiti di concentrazione atmosferica di alcuni inquinanti, come PM10 e biossido di azoto (NO2). Per evitare la sanzione a un passo dalle elezioni, il Ministro Galletti ha inviato i suoi impegni a Bruxelles: 160 milioni nel Fondo nazionale per l’efficienza energetica, 800 per rottamare le stufe a biomassa, 3,7 miliardi per il rinnovo del trasporto pubblico locale e un programma pilota da 95 milioni per la mobilità sostenibile. Tutti piani già contenuti nella Strategia energetica nazionale, ma nessun nuovo stanziamento all’orizzonte. Sarà la Commissione a valutare se ribadire gli impegni già assunti mesi fa è sufficiente ad evitare una multa milionaria.
In ogni caso non sarà Galletti a dover gestire l’eventuale patata bollente, perché il Ministro non è stato ricandidato alle politiche del 4 marzo. Ex commercialista di Casini (salvatosi con la candidatura del Pd nel feudo di Bologna), l’attuale titolare del MAATM non è riuscito ad ottenere un seggio.