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Progetto CLAMER: i mari europei sono in pericolo

Aumenta la temperatura globale, si sciolgono i ghiacci, si alza il livello dei mari e aumenta l’erosione delle coste. I danni causati dal cambiamento climatico stanno mettendo a repentaglio la vita di interi ecosistemi privando la popolazione di bellezze naturali preziose

(Rinnovabili.it) – E‘ allarmante il contenuto della relazione condotta dal progetto internazionale CLAMER (Climate Change and European Marine Ecosystem Research) sulla situazione dei mari europei. Descritti grazie al lavoro di 17 Istituti oceanografici di 10 paesi europei che fanno parte del progetto i cambiamenti climatici stanno modificando radicalmente i mari d‘Europa, influenzati dallo scioglimento dei ghiacci artici, dall’aumento della temperatura e dalla migrazione delle specie marine.
Preoccupante la situazione dei mari italiani e dei 1500 chilometri di costa, dove l’erosione sta apportando danni ormai irreversibili alla flora e alla fauna minacciando soprattutto il Salento (Puglia) dove sono interessati dal fenomeno circa 200 km.
Un cambiamento climatico che, secondo il dottor Carlo Heip, direttore Generale del Royal Netherlands Institute for Sea Research a capo del progetto CLAMER e principale autore della relazione, starebbe avanzando molto più velocemente di quanto si pensasse con effetti ormai visibili ad occhio nudo. Il rapporto sostiene infatti che l’aumento della temperatura, combinato con gli effetti dello scioglimento dei ghiacci e dell’aumento dell’intensità dei venti abbia portato ad un aumento dell’erosione del 15% per le coste europee. In Italia, dove il turismo è una delle maggiori fonti di sviluppo e di guadagno l’erosione sta portando alla progressiva scomparsa delle coste basse: un quarto di queste è soggetta ai danni del climate change con la conseguenza che 5 milioni di metri cubi di arenile è già andato perso, precludendo la possibilità di balneazione e distruggendo flora e fauna.

 

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