In vista dei negoziati Onu sul clima, l’Indonesia cerca di cambiare rotta grazie a Joko Widodo, nuovo presidente che annuncia guerra alla deforestazione
(Rinnovabili.it) – Un premier anti deforestazione. Quello che ci voleva per un Paese come l’Indonesia, letteralmente devastato da questa pratica ambientalmente mortifera e climalterante. Il nuovo presidente, Joko Widodo, intende arginare il fenomeno e fermare la distruzione delle torbiere, che ha portato la nazione al terzo posto nella classifica dei più grandi emettitori mondiali di biossido di carbonio. Arrestare il drenaggio e l’incendio delle torbiere significa anche affrontare il problema degli incendi boschivi, che sono triplicati dal 2011 e rischiano di spargere fumo in tutta la regione.
L’Indonesia ha un tasso di deforestazione più alto di qualsiasi altro Paese, compresi il Congo e il Brasile. Quest’ultimo, da sempre agli onori delle cronache per il taglio illegale della foresta amazzonica, è stato superato a giugno. Uno studio stima che l’80% della deforestazione indonesiana è illegale e ha alle spalle scopi commerciali, in particolare quello agricolo, che tenta di soddisfare la domanda di olio di palma, soia e legname.
Durante la sua visita al villaggio di Sungai Tohor, nella provincia di Riau, Widodo ha annunciato una revisione delle operazioni di piantagione delle compagnie: «Se stanno davvero distruggendo l’ecosistema a causa delle loro monocolture, bisogna fermarle. Non dobbiamo permettere che la nostra foresta pluviale scompaia a causa di colture come quelle della palma da olio».
«Le torbiere non vanno sottovalutate: devono essere protette perché costituiscono un ecosistema speciale – ha aggiunto – Per le torbiere non c’è niente di meglio che venire gestite dalle comunità per la produzione di sago [amido palma simile a tapioca]. La gestione comunitaria è di solito rispettosa dell’ambiente, ma quando subentrano società private si trasformano in monocolture come quelle di acacia e olio di palma».
Greenpeace ha accolto con favore la presa di posizione di Widodo, speranzosa che il nuovo impegno governativo possa portare a una migliore protezione di foreste e torbiere indonesiane, dove le leggi esistenti sono «deboli e male applicate».
«Il nuovo presidente indonesiano non ha perso tempo ad assumere un ruolo di leadership internazionale – ha esultato Kumi Naidoo, direttore esecutivo internazionale di Greenpeace – Arriva al momento giusto per schierare il suo Paese in prima linea in vista dei negoziati Onu sul clima della settimana prossima in Perù».