(Rinnovabili.it) – “L’efficienza delle risorse non è una scelta, è inevitabile. La nostra unica scelta è se svilupparla ora, o se farlo quando saremo costretti dall’esaurimento delle risorse stesse”. Il commissario europeo dell’Ambiente Janez Potočnik si esprime così in occasione della tavola rotonda al Parlamento britannico, portando all’attenzione le conseguenze degli attuali trend di consumo.
Nel corso del 20° secolo la popolazione mondiale è cresciuta quattro volte, la sua produzione economica 40 volte. L’uso di combustibile fossile è incrementato di 16 volte, e di 9 volte l’impiego della risorsa idrica e continuando su questa strada avremmo bisogno di un quantitativo risorse tre volte maggiore entro il 2050 con tuttavia il 60% degli ecosistemi più importanti del mondo già degradati. In questo contesto globale, spiega il commissario, la posizione dell’Europa non sembra così buona “Siamo a corto di risorse minerarie. Oggi, l’Unione europea importa sei volte più materiali e risorse di quanto esporti. Abbiamo bisogno di ridurre i materiali utilizzati dall’industria e di sviluppare prodotti più intelligenti che operino nello stesso modo ma con meno risorse.”
Per operare la necessaria transizione da un modello di “business as usual” ad uno ad alta efficienza molto possono fare i governi. “Nel budget pubblico, promuovere l’efficienza delle risorse può aiutare il risanamento di bilancio. Misure che eliminino i sussidi dannosi per l’ambiente e la tassazione delle esternalità ridurrebbero la spesa e migliorerebbero i ricavi. È dunque nell’interesse degli Stati membri identificare le sovvenzioni dannose per l’ambiente più significative, come gli aiuti concessi alla produzione e al consumo di combustibili fossili o i sussidi che incoraggiano l’impiego delle auto aziendali ad uso privato”.
Se a livello degli Stati membri c’è una richiesta sempre maggiore di un’intelligente e misurata fiscalità ambientale, il discorso si amplia all’intera Unione, esecutivo compreso, quando il tema trattato è quello della definizione di misure che favoriscano la crescita. “Il Regno Unito e altri Stati membri – commenta Potočnik – devono dare priorità agli investimenti in eco-industrie ed eco-innovazione lavorando per rinnovare la spesa e gli appalti pubblici. Dovrebbe continuare inoltre gli sforzi per aumentare l’efficienza delle risorse degli edifici, anche attraverso lo sviluppo di partenariati pubblico-privati e meccanismi di finanziamento innovativi”.