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Politiche climatiche, l’Italia non raggiunge la sufficienza

Con una media di “E” il Belpaese è bocciato in ogni singolo settore della sua economia confermando la deludente media europea

(Rinnovabili.it) – L’alunno è intelligente ma non s’impegna. Un giudizio che rispecchia in pieno la pagella italiana assegnata da Ecofys-WWF in merito all’impegno dimostrato dalla nazione sul fronte energetico –climatico. In una scala dalla A alla G (dove G  è il voto più basso), la media del Bel Paese anche quest’anno non supera la E, in linea con un’altrettanto deludente media europea. Anche le politiche climatiche dell’Ue, infatti, sembrano aver perso nel complesso lo smalto di una volta rendendo sempre più distante l’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050. La severa analisi è parte Climate Policy Tracker redatto dall’associazione ambientalista in collaborazione con la società di consulenza e reso noto in occasione del Summit sudafricano.

Le pagelle assegnate dallo studio ad ogni Stato europeo riportano le votazioni conquistate da ogni singolo settore delle economie nazionali – fornitura di elettricità, industria, edifici, trasporti, agricoltura e silvicoltura – ciascuno analizzato secondo le due macroaree di energie rinnovabili ed efficienza energetica. “Il Climate Policy Tracker è uno strumento potente. Esso consente ai governi e alle parti interessate di identificare facilmente i settori in cui si può intervenire per ridurre efficacemente le emissioni di gas a effetto serra”, dichiara Niklas Höhne, Direttore di Policy Clima ed Energia di Ecofys.

Un’Europa che non fa abbastanza

Molte ed evidenti le lacune nella politica energetica dell’Unione europea che hanno inevitabilmente fatto scattare il campanello d’allarme. Le leggi approvate a livello comunitario hanno in diversi casi trovato mancanze di effettiva attuazione da alcuni Stati membri, attutendo i possibili impatti positivi delle nuove politiche climatiche e accumulando gravi ritardi su settori come i trasporti, l’industria e l’efficienza energetica in generale. Resta una generale empasse riguardo alle azioni a lungo termine (anno 2050); in questo contesto tra i paesi più promettenti ci sono, con una D, Danimarca e Germania, tra i mediocri la Francia, con una E, e la Romania con una F ma in salita. In discesa invece, ma non tra i peggiori, l’Irlanda che si allontana dalla sua D.

Italia, nessuna strategia globale e trasparente sul clima

Per la nostra nazione, nessun grande cambiamento dalla pagella 2010 e soprattutto nessun disallineamento dai brutti voti europei. Con una media di “E” in tutte le materie d’esame, l’Italia presenta severe lacune nella propria strategia climatica aggravate da una generale mancanza di coordinamento e di impulso politico a livello nazionale. Di seguito i voti assegnati dallo studio:

1) Fornitura di elettricità
Rinnovabili – Voto: D
Il Conto Energia è stato ridotto ed è soggetto a continue modifiche.
Efficienza energetica – Voto: E
Nessuna politica recente di sviluppo
Complessivamente – Voto: E
Stop ai piani per il nucleare ma non c’è una nuova strategia trasparente su energia e clima

2) Industria
Rinnovabili – Voto: F
Nessuna politica recente di sviluppo
Efficienza energetica – Voto: E
Alcuni piccoli aggiornamenti positivi sul meccanismo dei certificati bianchi ma nessun cambiamento significativo
Complessivamente – Voto: E
E’ stato approvato un Piano di efficienza energetica in conformità con la direttiva 32/06 . La strategia è estesa al 2020. L’obiettivo del 2016 è ancora del 9,6%.

3) Edifici
Rinnovabili – Voto: E
Il Decreto Rinnovabili n.28/2011 introduce obblighi per nuovi edifici e lavori di ristrutturazione dal giugno 2012.
Efficienza energetica – Voto: G
a) Il Decreto Rinnovabili n.28/2011 introduce l’obbligo della certificazione energetica durante le operazioni di costruzioni.
b) Sgravi fiscali del 55%  per le misure di efficienza energetica è stato prorogato fino al 2011
Complessivamente – Voto: F
Nessuna politica recente di sviluppo

4) Trasporti:
Rinnovabili – Voto: F
Approvati nuovi incentivi per le auto elettriche a partire tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012
Efficienza energetica – Voto: F
a) Gli incentivi per più auto ecologiche non sono stati estesi al 2011. b) Sono stati introdotti i vantaggi per l’uscita dalla benzina da parte dei veicoli
Complessivamente – Voto: E
Proposte di legge, come l’introduzione di incentivi per le auto elettriche ma non è stata ancora introdotta alcuna misura vigente

5) Agricoltura:
Nessuna azione significativa