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Polimeri organici: buoni per il tetto, ottimi per il packaging

(Rinnovabili.it) – Quando d’inverno siamo fuori e abbiamo freddo il primo pensiero è tornate al caldo, in casa. Ma spesso i sistemi di isolamento termico sono poco efficienti, e ad andarsene è circa la metà del calore prodotto dai sistemi di riscaldamento. Avere un isolamento ottimale del tetto permetterebbe invece di mantenere all’interno dell’abitazione il caldo durante i mesi invernali e lasciare al di fuori la calura nei mesi estivi. Un tetto ben isolato quindi può farci risparmiare denaro in bolletta e contribuire alla strategia Ue di riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti come sostenuto dai ricercatori del Fraunhofer Institut für Werkstoffmechanik che per ovviare alla problematica hanno inventato un innovativo pannello organico isolante, molto più performante delle normali piastrelle in ceramica. La bioplastica ottenuta da polimeri organici (polilattide-PLA) utilizzata per queste mattonelle sta infatti diventando sempre più resistente al calore.

 

A rendere le piatrelle “bio” è la miscela di olio di lino epossidico, varie fibre naturali e l’impiego di diatomite che rendono questi sistemi più ecologici, più leggeri e – a seconda della loro produzione e delle proprietà dei materiali – risultano in fase di produzione a basso consumo energetico rispetto ai tradizionali materiali ceramici.

 

‘Il composito non è duro come il vetro nè fragile come la resina epossidica convenzionale, ma è più flessibile. Questo rende più facile lavorare con le bio-piastrelle’ ha specificato Andreas Krombholz, scienziato nella divisione naturale dei compositi a IWM.

 

Ma la novità sta anche nell’estetica: le mattonelle in fase di produzione possono essere tagliate in forma quadrata, rettangolare, rotonda o come sia necessario e si può scegliere il colore che si preferisce, anche fluorescente, il che le rende una vantaggiosa alternativa se utilizzate all’esterno quando ad esempio è necessario segnalare un ostacolo.

Dagli esami condotti inoltre le piastrelle sono risultate fonoassorbenti e quindi in grado di ridurre l’impatto acustico esterno.

 

Grazie alla possibilità di essere compostati questi polimeri organici stanno interessando anche l’industria alimentare che li vede come una valida alternativa al packaging inquinante in plastica. Grazie alla scoperta di un nuovo sistema che ha reso queste bioplastiche molto resistenti al calore il settore alimentare sta cercando di inserirle nella catena di produzione per offrire contentori per il cibo a basso impatto ambientale.

“Per rendere la plastica PLA molto più resistente al calore abbiamo inserito stereo complessi con speciali componenti  L e D-lattidi. Queste molecole ruotando da sinistra verso destra e viceversa si completano a vicenda e rendono il legame ancora più stabile” ha specificato il Dr. Johannes Ganster, division director presso lo IAP.

 

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