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Dalle PM10 al dissesto idrogeologico, tutte le ferite italiane

Il report sullo stato di salute dell’ambiente in Europa dedica un capitolo alla situazione italiana. Ecco il quadro, dal dissesto idrogeologico allo smog

Dalle PM10 al dissesto idrogeologico tutte le ferite italiane-

 

(Rinnovabili.it) – Cambiamenti climatici, qualità dell’aria in città, gestione dei rifiuti, inquinamento e sfruttamento fuori scala delle acque di falda. Senza dimenticare il dissesto idrogeologico. La lista delle principali sfide in campo ambientale per il nostro Paese è piuttosto lunga secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente. Oggi l’AEA ha rilasciato il suo report sullo stato dell’ambiente nell’Unione, e la penisola italiana ha il suo bel daffare per sanare tutte le ferite aperte. Il maxi rapporto, infatti, traccia i contorni della situazione di tutti gli Stati membri, e all’Italia tocca qualche bacchettata sulle dita.

 

CLIMA – Negli ultimi 30 anni la temperatura media rispetto alle serie storiche è stata al di sopra di quella globale. Nel 2013 è stata di 1,04 gradi centigradi superiore alla media storica, contro gli 0,88 gradi a livello globale.

DISSESTO – Quasi un milione di persone (995.484) sono esposte ogni anno al rischio di frane. Queste potenziali vittime del dissesto idrogeologico risiedono su circa il 7% del territorio nazionale. Il rischio di alluvioni invece investe ben 6.153.860 persone. I dati AEA contano nel 2013 112 frane «importanti» e 1.557 vittime delle alluvioni dal 1951 al 2013.

CONSUMO DI SUOLO – Dal 1950 ad oggi, sono stati consumati in media oltre 7 metri quadri al secondo, una media che fra 2009 e 2012 è salita a 8 mq.

INQUINAMENTO – Nel 2012 i limiti quotidiani di concentrazione delle Pm10 sono stati sorpassati nel 40% delle stazioni di rilevamento. I valori di lungo termine per l’ozono hanno invece sforato nel 93% delle stazioni.

RIFIUTI – La produzione pro capite è diminuita, passando dai 505 kg nel 2012 ai 487 kg nel 2013. Nel 2013 il 36% dei rifiuti urbani è finito in discarica e il 39% al riciclo, inclusi compostaggio e biogas.

NATURA – In Italia cresce il 50% delle specie di piante presenti in Europa e circa un terzo delle specie animali. Il 31% dei vertebrati sono a rischio, specie pesci cartilaginei o condritti (come gli squali) e gli anfibi. Il 22% di licheni e briofite non gode di buona salute.