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Scoperta nuova roccia formata dai rifiuti di plastica

Scoperto il Plastiglomerato, roccia formata da rifiuti di plastica

 

(Rinnovabili.it) – La plastica potrebbe rimanere con noi per molto più tempo di quanto avessimo mai pensato. Anzi un giorno potrebbe addirittura costituire un marcatore geologico dell’impatto dell’umanità sul pianeta Terra. Oltre a riempire le nostre discariche e ad inquinare i nostri mari, al punto da essere inglobata nel ghiaccio artico, i rifiuti di plastica, infatti, stanno letteralmente creando nuove rocce. A farne l’eccezionale quanto preoccupante scoperta, è stato un team di scienziati della University of Western Ontario, guidato dalla geologa Patricia Corcoran e da Charles Moore, capitano della nave da ricerca oceanografica Alguita; durante le sue ricerche, il gruppo ha rinvenuto lo strano materiale in ben 27 siti differenti sulla spiaggia hawaiana di Kamilo.

 

Il Plastiglomerato, così è stata battezzata la roccia, è un agglomerato di rifiuti di plastica fusi, mescolati a sedimenti, frammenti di lava vulcanica e detriti organici. In realtà le ricerche della University of Western Ontario hanno portato alla scoperta di due tipologie di Plastiglomerati: in situ e clastica. La varietà in situ è più rara, spiegano i ricercatori, e si forma quando “la plastica si scioglie sulla roccia e viene incorporato nello strato superficiale”. Al contrario nei plastiglomerati clastici si formano vere e proprio strutture rocciose che inglobano conchiglie, coralli, basalto, detriti legnosi e sabbia, incollati insieme dalla plastica fusa. Finora il materiale è stato rinvenuto unicamente nella spiaggia Kamilo, – una delle più inquinate al mondo – ma gli scienziati sospettano che possa essere rinvenuto anche in altre località. Ovunque ci sia una fonte di calore, come anche nel caso degli incendi boschivi o le colate di lava, e “abbondanti detriti di plastica”, spiega Corcoran, “si possono potenzialmente formare dei plastiglomerati”.

 

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