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Anche la plastica senza BPA è dannosa per la salute

Secondo uno studio della Washington State University, anche la plastica con bisfenoli sostitutivi avrebbe conseguenze sulla salute umana, interferendo sul sistema endocrino con gravi effetti sulla fertilità

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Gli effetti causati da questo tipo di plastica potrebbero persistere per circa 3 generazioni

 

(Rinnovabili.it) – Anche la plastica prodotta con bisfenoli sostitutivi causa anormalità cromosomiche simili a quelle emerse 20 anni fa negli studi sul BPA. È questa la conferma shock che arriva da uno studio della Washington State University che ha analizzato gli effetti sulla salute umana delle alternative alla plastica a base di Bisfenolo A, o BPA, un composto organico fondamentale nella sintesi di alcune materie plastiche, sospettato di essere dannoso per la natura umana già negli Anni 30.

 

Venti anni fa, infatti, gli studiosi avevano scoperto casualmente che il BPA presente nelle gabbie che ospitavano i topi femmina in laboratorio aveva causato un aumento delle uova cromosomicamente anormali. Ora lo stesso team riferisce che i bisfenoli utilizzati in alternativa al BPA sembrano causare problemi simili sui topi. La scoperta è stata possibile perché i ricercatori hanno notato un cambiamento nei dati provenienti dagli studi sugli animali di controllo che, esposti ai bisfenoli sostitutivi, hanno iniziato ad avere problemi nella produzione di uova e di sperma. Una volta controllata la contaminazione, i ricercatori hanno condotto ulteriori studi per testare gli effetti di diversi bisfenoli sostitutivi, dai quali è arrivata poi la conferma su quanto sospettato.

 

Ciò che è allarmante è che si tratta di effetti che potrebbero riguardare anche le persone esposte a questo tipo di plastica. Stando a quanto affermato dai ricercatori, così come è stato dimostrato nel caso del BPA, queste problematiche si ripercuoteranno sulle generazioni future andando a interferire con la linea germinale e anche se venissero eliminati completamente i contaminanti del bisfenolo, gli effetti continuerebbero a persistere per circa tre generazioni. Patricia Hunt, della Washington State University, pensa che sarebbero necessari approfondimenti nella ricerca per capire se alcuni bisfenoli siano più sicuri di altri, osservando che ci sono dozzine di tali sostanze chimiche attualmente in uso; Hunt sospetta anche che altre sostanze chimiche ampiamente utilizzate, tra cui parabeni, ftalati e ritardanti di fiamma, possano interferire con il sistema endocrino e avere effetti avversi sulla fertilità, sostanze per le quali sarebbe opportuno approfondirne le conseguenze.