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Il Po d’AMare: Barriere galleggianti per catturare la plastica nei fiumi

Inagurato oggi, a 40 km dalla foce del Po, il progetto pilota per combattere il marine litter prima che arrivi nei mari

plastica nei fiumi

 

Pescatori e dighe galleggianti per combattere i rifiuti di plastica nei fiumi

(Rinnovabili.it) – Nel Mediterraneo finiscono ogni giorno oltre 73o tonnellate di plastica. Un valore che secondo le Nazioni Unite, è destinato a raddoppiare entro il 2025. L’80% di questi rifiuti arriva in mare attraverso una corsia preferenziale: i fiumi che, insieme agli scarichi urbani, costituiscono la strada principale percorsa dalle macroplastiche. O perlomeno era così fino a ieri. A mettere i bastoni fra le ruote all’inquinamento marino è oggi il progetto “Il Po d’AMare”, inaugurato a Ferrara da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia. L’iniziativa – realizzata grazie al coordinamento istituzionale svolto dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) – ha come obiettivo quello di catturare i rifiuti di plastica trasportati dal più lungo fiume italiano.

Il Belpaese occupa attualmente un preoccupante terzo posto nella classifica dei peggiori inquinatori del Mare Nostrum, subito dopo Turchia e Spagna. Una responsabilità che passa anche dal Po. Il corso d’acqua, infatti, con i suoi 652 km che toccano ben 4 regioni, è il veicolo principale dei rifiuti che finiscono nell’Adriatico.

 

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IL PROGETTO PILOTA – L’iniziativa impiegherà tecniche innovative per intercettare i rifiuti presenti nelle acque, destinando la plastica raccolta al trattamento e riciclo. Per farlo, “Il Po d’AMare” metterà al lavoro il Seasweeper di Castalia, un sistema di barriere fisse e di imbarcazioni a pescaggio ridotto (“Sea Hunter”) per il contenimento e raccolta della plastica nei fiumi. Questa sorta di dighe galleggianti non interferisce con la flora e la fauna del fiume, in quanto la raccolta viene eseguita solo nella parte superficiale della colonna d’acqua.

I rifiuti catturati nel Po (la barriera è stata installata in località Pontelagoscuro a 40 km dalla foce) saranno trasportati presso l’impianto Transeco a Zevio, nel veronese, dove avverrà una prima separazione delle diverse frazioni raccolte. I materiali plastici saranno poi inviati al centro di selezione D.R.V. (località Torretta a Legnago), un centro di selezione Corepla capace di suddividere, mediante una rete di lettori ottici, gli imballaggi in plastica delle diverse frazioni polimeriche per l’avvio al riciclo o al recupero energetico.