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Il MASE stanzia 10 milioni per la conversione dei produttori di plastica monouso

Firmato il decreto che finanzia fino all’80% delle spese sostenute dalle aziende per cambiare macchinari destinati alla plastica monouso

plastica monouso
Foto di Brian Yurasits su Unsplash

Il decreto è parte dell’implementazione nazionale di una direttiva europea contro la plastica monouso

(Rinnovabili.it) – È arrivata la firma sul decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica volto a incentivare le imprese produttrici di prodotti in plastica monouso verso la produzione di prodotti alternativi. Il testo prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Il contributo potrà coprire fino all’80% delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di macchine che permettano di cambiare produzione.

“L’obiettivo è ridurre l’incidenza della plastica sull’ambiente e sulla salute umana, riducendone la dispersione, e promuovere un’economia circolare reale, sostenendo l’economia ed accompagnando le imprese”, ha detto la vice ministra Vannia Gava.

Con il termine “plastica monouso” si intende il prodotto realizzato interamente o parzialmente in plastica e che non è concepito, progettato o immesso sul mercato per essere riutilizzato. Dalla definizione sfuggono quindi “i contenitori per alimenti secchi o per alimenti venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per alimenti monoporzione venduti in più di una unità”.

Il decreto del ministero attua una parte del decreto legislativo del 2022 che recepisce la Direttiva europea 2019/904, con l’obiettivo generale di ridurre il consumo di plastica entro il 2026. La direttiva obbliga gli stati membri di adottare le misure necessarie per conseguire una·”riduzione ambiziosa e duratura del consumo dei prodotti di plastica monouso”, ma lascia ai governi la scelta delle misure. Il nostro ha previsto: 

la stipula di accordi tra il Ministero dello Sviluppo economico ed enti pubblici o privati, imprese, associazioni di categoria, per l’attuazione di specifici piani di riduzione del consumo e recupero dei rifiuti

  • la promozione di processi di produzione e distribuzione idonei a ridurre il consumo di prodotti in plastica monouso e favorire l’uso di prodotti alternativi
  • l’aiuto alla conversione delle imprese produttrici di plastica monouso verso prodotti riutilizzabili 
  • iniziative di informazione e sensibilizzazione sui benefici del riutilizzo e del riciclo
  • sperimentazioni a livello territoriale sull’utilizzo di acqua e bevande alla spina e di prodotti riutilizzabili per il consumo di alimenti sul posto o da asporto.

Alcuni prodotti in plastica monouso vengono invece vietati. Si va dai cotton fioc a piatti e posate, aste che sostengono i palloncini, alcuni contenitori per alimenti, tazze e bicchieri e prodotti di plastica oxo-degradabile. Fino ad esaurimento scorte, li si potrà commercializzare. Poi finalmente apparterranno al passato.