All'Università della Carolina del Sud si tenta di far recuperare il passo alle resine vegetali, per ottenere prestazioni buone come quelle dei derivati del petrolio
Tuttavia si tratta di materie prime “nuove”, ovvero con una minore tradizione di ricerca alle spalle rispetto al petrolio e pertanto vincolate ancora a prestazioni inferiori. Il lavoro di Tang cercherà di recuperare questo gap: “Si tratta di una ricca fonte di molecole cicloalifatiche e aromatiche in grado di dare buoni materiali dopo la polimerizzazione. Le loro caratteristiche di rigide strutture molecolari e di idrofobicità sono ottime per il lavoro degli scienziati”.
Le resine hanno anche un considerevole vantaggio al termine del loro ciclo di vita: in quanto prodotto diretto della biologia, i materiali rinnovabili sono l’obiettivo preferito dei microbi responsabili della biodegradazione. “La maggior parte delle materie plastiche da risorse non rinnovabili in genere non sono biodegradabili”, spiega Tang. “Con un polimero ‘bio’ siamo in grado di produrre materiali più facilmente degradabili nell’ambiente”.