(Rinnovabili.it) – E’ stata lanciata in previsione del prossimo Vertice per lo Sviluppo Sostenibile (Rio+20), la campagna “Plant a Pledge” promossa dall’IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, e Airbus. Si tratta di un’iniziativa on-line che mira a mobilitare il sostegno del maggior numero di individui affinché vengano ripristinate le aree degradate del mondo. Obiettivo principale del progetto, ripristinare i 150 milioni di ettari di terreni degradati e disboscati entro il 2020, individuati dalla Conferenza sui Cambiamenti Climatici “Bonn Challange”, avvenuta lo scorso settembre 2011.
La campagna diventerà una vera e propria petizione che verrà consegnata ai colloqui sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, previsti per la fine dell’anno, con sede nel Qatar. Una delle ultime ricerche condotte dall’IUCN mostra che il ripristino dei 150 milioni di ettari prefissati corrispondono solamente al 15% dell’intera superficie di foreste degradate in tutto il mondo. “Servirebbero più di 84 miliardi di dollari per il ripristino di tale area, che porterebbero ad un gap di riduzione delle emissioni compreso tra l’11 e il 17%”, ha dichiarato Stewart Maginnis, direttore del Nature-Based Solution Group dell’IUCN, “Contribuendo significativamente alla riduzione della povertà, al rallentamento del riscaldamento globale, e all’incremento della disponibilità di cibo per tutti”.
“Restaurare il paesaggio rappresenta molto più della piantagione di nuovi alberi”, ha dichiarato Carole Saint-Laurent, Responsabile Senior Policy IUCN per il Restauro del paesaggio forestale. “Un paesaggio restaurato permette di utilizzare tali terreni in diversi modi quali agricoltura, gestire le foreste per il legname, carburanti e frutta, come riserve faunistiche protette, o per la gestione di tale aree per la tutela delle risorse idriche. L’obiettivo è quello di rivitalizzare i paesaggi in modo da poter soddisfare le esigenze di popolazioni e natura, in maniera sostenibile “. Per sostenere “Plant a Pledge” basta semplicemente andare sul sito apposito e cliccare due volte su una delle aree grigie del mondo, che rappresentano una delle zone individuate per il restauro.