Rinnovabili • piano climatico della francia Rinnovabili • piano climatico della francia

Piano climatico della Francia: carbon neutral al 2050

Al bando le auto a benzina e diesel, introduzione di una carbon tax, maggiori investimenti rinnovabili. Dal ministro Hulot la nuova strategia nazionale per decarbonizzare il paese

piano climatico della francia

 

(Rinnovabili.it) – Garantire che la nazione faccia la sua parte e dimostri la sua leadership nella lotta al climate change. Questo obiettivo del nuovo Piano climatico della Francia (consulta qui il testo), la strategia con cui Parigi dispone il suo percorso di transizione energetica da qui al futuro 2050. Ed è ovviamente proprio il ministro della Transition écologique, Nicolas Hulot a presentare oggi il piano d’azione francese nei suoi punti principali: sei temi che vanno dalle strategia di taglio delle emissioni all’edilizia ad alta efficienza e che mirano non solo a rendere irreversibile l’accordo di Parigi ma anche e soprattutto a migliorare la vita dei francesi.

“Il Piano climatico della Francia si basa su due elementi essenziali: l’ambizione e la solidarietà”, ha commento il ministro. Ambizione perché le misure che saranno messe in campo dovranno garantire alla nazione di divenire la numero uno in Europa sul fronte della green economy e soprattutto di divenire carbon neutral entro il 2050. Solidarietà perché tra le priorità c’è quella di combattere la povertà energetica e di coniugare l’impegno ambientale con quello sociale. “Le questioni climatiche sono la pietra angolare della solidarietà universale. E’nostro dovere superare gli obiettivi, per andare oltre, più velocemente”. 

 

I 3 punti principali del Piano climatico della Francia

 

1.Istituire una carbon tax

La questione della carbon tax è in prima linea  nella strategia climatica voluta dal nuovo presidente Emmanuel Macron. La nazione mira a divenire carbon neutral entro il 2050, tagliando le emissioni del 40 per cento entro il 2030. Il primo strumento messo in campo per centrare il target dovrebbe essere istituita una tassa sul carbonio che potrebbe raggiungere i 140 euro/tonnellata fra 13 anni. “La lotta contro il cambiamento climatico richiede di pagare il prezzo reale del carbonio per limitarne il consumo. Gli studi dimostrano che un prezzo di  100 euro per tonnellata entro il 2030 non sia sufficiente per limitare l’aumento della temperatura entro i 2 ° C”.

 

2.Stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel dal 2040

Il governo intende porre fine alla commercializzazione delle auto con motori a benzina o diesel nel giro dei prossimi 23 anni. E nel presentare l’obiettivo, il ministro ha ricordato il recente annuncio della Volvo sulla produzione di auto elettriche dal 2019, citandolo come esempio da imitare.  Hulot ha spiegato che si tratta di un compito arduo, una sorta di rivoluzione del settore, ma che le soluzioni tecnologiche non mancano e che l’automotive francese è all’altezza del compito (oggi i mezzi elettrici ed ibridi coprono solo il 4,7 per cento del mercato nazionale). Il paese si impegnerà anche a limitare l’uso di olio di palma per la produzione di biocarburanti con l’obiettivo di ridurre la deforestazione indiretta.

 

3.Chiudere col carbone, ridurre il nucleare

Tra le proposte politiche fondamentali del piano climatico della Francia c’è anche quella di interrompere le licenze per gli idrocarburi, con una legislazione ad hoc già entro quest’anno. Parigi interromperà la produzione di energia elettrica generata dal carbone entro il 2022 e il governo manterrà l’impegno preso in passato di ridurre la percentuale di produzione di energia nucleare a quota 50 per cento entro il 2025. Di pari passo dovrà aumentare la quota di  fonti rinnovabili, arrivando ad almeno il 32% nella produzione totale di energia del 2030.

 

>>Forse può interessarti anche la Strategia energetica italiana al 2030<<