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Petrolio, miniere e bracconaggio hanno sterminato gli elefanti

Petrolio miniere e bracconaggio hanno sterminato gli elefanti

 

(Rinnovabili.it) – Gli elefanti potrebbero scomparire entro sei anni da una delle più importanti riserve naturali dell’Africa, a meno che il boom del bracconaggio, così come quello dell’industria mineraria e del petrolio, non vengano fermati.

A lanciare l’allarme è il WWF, che denuncia il saccheggio e la devastazione del Parco nazionale Selous, uno dei più grandi siti naturalistici del patrimonio mondiale, situato nel sud della Tanzania. Qui, una media di quasi 2.500 elefanti l’anno sono stati uccisi dal 1970. Oggi questa popolazione è in uno stadio critico, con 15 mila esemplari rimasti. A questo ritmo di abbattimenti e sfruttamento del territorio, l’estinzione è assicurata entro pochi anni.

«La popolazione è a un minimo storico – ha scritto il WWF nel suo rapporto – Sono necessarie misure urgenti per proteggere gli animali rimasti e farla tornare a una dimensione stabile e sostenibile. Se questa tendenza continua, gli elefanti potrebbero scomparire da Selous entro l’inizio del 2022».

 

Ma il parco, abitato anche da leoni, leopardi, cani selvatici, bufali, ippopotami, coccodrilli e oltre 400 specie di uccelli, è minacciato anche da attività minerarie su larga scala. Quasi il 75% del Selous è in concessione a compagnie del petrolio e del gas. Nella riserva, sono state assegnate anche 54 concessioni minerarie.

«L’estrazione potrebbe portare all’inquinamento delle acque e al degrado ambientale – denuncia il dossier – Le industrie provocano la distruzione degli habitat della fauna selvatica. Nel 2012, il confine è stato modificato per consentire la costruzione di una grande miniera di uranio nella zona meridionale della riserva. Una volta operativa, la miniera produrrà circa 60 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi velenosi».

Soltanto 40 anni fa nella riserva naturale vivevano quasi 110 mila elefanti. Ma i bracconieri, in cerca di avorio, hanno ridotto il loro numero del 90%. Nel 2007, la popolazione era scesa a 70.406 individui. Poi è arrivata una seconda ondata di cacciatori, che tra il 2010 e il 2013 hanno organizzato una mattanza in piena regola. In quel periodo sono stati uccisi sei elefanti al giorno.

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