Un progetto europeo cercherà di stabilire le connessioni tra inquinamento ambientale e contaminazione del pesce mettendolo in relazione con la salute umana
(Rinnovabili.it) – A seguito dello scandalo della carne di cavallo presente in alcuni piatti pronti venduti anche nel mercato europeo è aumentato il numero delle persone che preferiscono mangiare pesce e frutti di mare. Ma c’è da fidarsi? Sebbene la normativa comunitaria sia rigida in fatto di etichettatura dei prodotti ittici, che devono riportare in chiaro il paese di provenienza, le regole non stabiliscono invece il quantitativo di agenti inquinanti ai quali il pesce può essere sottoposto. Per mettere al sicuro la salute dei cittadini è nato il progetto ECsafeSEAFOOD, coordinato da un istituto portoghese, che vuole valutare quali siano gli effetti sull’uomo della presenza di alcuni agenti inquinanti nel pesce a seconda delle concentrazioni.
Nonostante il pesce sia raccomandato dalla dieta mediterranea la presenza di antimonio, arsenico e cadmio, fino al piombo, al mercurio, al selenio e ai solfiti (usati per la lavorazione dei gamberi) mette a rischio la popolazione vista la tossicità degli elementi.
Tra gli inquinanti organici ci sono i bifenili policlorurati, le diossine, diversi insetticidi di idrocarburi clorurati e alcuni contaminanti legati alla lavorazione (nitrosammine e forse prodotti di clorurazione). Anche i contaminanti legati all’industria dell’acquacoltura rappresentano un rischio notevole per i consumatori.
Grazie ad un finanziamento da 5 milioni di euro il progetto ECsafeSEAFOOD cercherà quindi di capire in che modo garantire la sicurezza alimentare e combattere al contempo i danni che inquinamento e cambiamento climatico apportano quotidianamente ai mari e agli oceani. Riunendo esperti di diverse discipline i ricercatori cercheranno di capire quale sia il rischio reale di mangiare pesce contaminato.
Il dott. Antonio Marques, che è il coordinatore del progetto, spiega: “Il progetto ECsafeSEAFOOD studierà se esiste un collegamento tra la contaminazione dell’ambiente marino e la qualità del pesce che consumiamo. Che mangiare pesce faccia bene alla salute è stato dimostrato in svariati modi ed ECsafeSEAFOOD desidera sviluppare strumenti per assicurare che questi benefici possano continuare in futuro. Il progetto ECsafeSEAFOOD fornirà prove scientifiche che saranno la base per un ulteriore sviluppo di politiche comuni di sicurezza alimentare e politiche e provvedimenti riguardanti la salute pubblica e l’ambiente”.